« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



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martedì 27 agosto 2013

I 4 DELL’APOCALISSE

DI PIERO LA PORTA
pierolaporta.it

La minaccia di bombardare la Siria anche senza mandato delle NU ha almeno due scopi: 1) saggiare la capacità/volontà di reazione di Russia e Cina; 2) presentarsi alla conferenza di pace sulla Siria col colpo in canna.
La messa in scena degli attacchi col gas è successiva e strumentale a un piano più ampio preparato sin da luglio ( leggi qui) rivelato da Foreign Policy ( leggi qui).
Siamo alle manovre preliminari alla battaglia, quando il condottiero cerca di conquistare una posizione più favorevole sul campo, dalla quale sparare più agevolmente sul nemico allo scoperto e, in questo caso, arrivare da una posizione di forza alla conferenza di pace – se si farà – per la Siria.

Dopo aver cercato inutilmente una risoluzione favorevole nelle NU, vista  l’opposizione russa e cinese, dicono che si possa fare a meno della benedizione onusiana e, per questo scopo si sarebbero accontentati anche solo del cuore della pubblica opinione, come avvenne per bombardare Belgrado, infettando le coscienze degli europei con una massa di false notizie.

Questa volta tuttavia e ben prima di quanto si attendevano – a parte il gregge di imbecilli nel giornalismo italiano – il dubbio s’è fatto strada. Così nel web vengono a galla vecchie complicità della CIA con Saddam nel gasare le truppe iraniane ( leggi qui) e persino uno come Colin Powell  (quello delle patetiche fialette piene di nulla, mostrate balbettando al Consiglio di Sicurezza per giustificare l’attacco all’Iraq) persino Powell prende le distanze ( leggi qui) dal condottiero, Hussein Barak Obama, premio Nobel per la pace su cauzione, che ha fatto più morti lui in cinque anni che Augusto Pinochet in venticinque. E non gli bastano.


giovedì 25 ottobre 2012

Vladimir Putin ammette di utilizzare armi psicotroniche sui civili


Vladimir PutinMentre molti credevano che fosse uno scherzo o un pesce d'aprile, Vladimir Putin ha confermato che la Russia ha testato nuove armi psicotroniche che possono effettivamente trasformare le persone in zombie.
Queste armi - che attaccano il sistema nervoso centrale delle loro vittime - sono state sviluppate dagli scienziati e potrebbero essere usate contro i nemici della Russia oppure sui suoi dissidenti.
Putin ha descritto queste armi che utilizzano radiazioni elettromagnetiche, come quelle del forno a microonde, nuovi strumenti per il raggiungimento degli obiettivi politici e strategici.
L’utilizzo di questa tecnologia è stato annunciato dal ministro della difesa Anatoly Serdyukov.

Mr Tsyganok ha detto che le armi sono state recentemente testate a fini di controllo della folla “e si è concentrata su un uomo in particolare, facendo salire la sua temperatura corporea immediatamente come se fosse stato gettato in una padella piena d’acqua ben calda”.

La ricerca sulle armi elettromagnetiche è stata effettuata sia negli Stati Uniti che in Russia a partire dagli anni '50, ma pare che la Russia abbia battuto sul tempo gli Stati Uniti.
Dettagli precisi non sono stati rivelati, ma la ricerca precedente ha dimostrato che la bassa frequenza delle onde (o raggi) possono influenzare le cellule cerebrali, alterare gli stati psicologici e rendere possibile la trasmissione di suggerimenti e comandi direttamente nei pensieri di qualcuno.

Putin ha detto che questa tecnologia è paragonabile a tutti gli effetti alle armi nucleari, ma “più accettabile in termini di” ideologia politica e militare.

Ha detto il signor Serdyukov che queste armi sono state sviluppate sulla base di nuovi principi fisici. Armi a energia diretta, armi geofisiche, ad onde di energia, armi genetiche e le armi psicotroniche, fanno parte del programma di approvvigionamento dello Stato per il periodo 2011-2020.

Fonte: heraldsun.com.au / Traduzione a cura di: Biagio Mastrorilli

fonte: ecplanet

venerdì 27 gennaio 2012

La Russia vuole farsi casa sulla Luna - Domanda: ma perchè tutti vogliono la luna?

20 gennaio 2012

Gli ex sovietici intendono collaborare con Esa e Nasa per una base spaziale sul satellite terrestre

La colonizzazione della Luna è un progetto accantonato fin da subito dopo i viaggi del programma Apollo, che ha evidenziato l’assenza sul satellite della Terra degli elementi chimici leggeri capaci di sostenere la vita. Il programma a lungo termine della Nasa prevede però un nuovo viaggio verso la Luna da compiere entro il 2018.

LA RUSSIA E LA STAZIONE LUNARE - La Russia si spinge oltre, credendo che i tempi siano maturi per stabilire sul satellite una base spaziale o creare una stazione orbitante. Per raggiungere l’obiettivo gli ex sovietivi sono disposti a collaborare e dar vita ad una multiproprietà con le agenzie spaziali americana ed europea. A parlarne esplicitamente è stato Vladimir Popovkin, direttore generale della agenzia spaziale federale russa, la Roscomos. Popovkin ha lanciato l’ipotesi di riesplorare la Luna facendo riferimento alle recenti scoperte di acqua nelle zone vicine alle calotte polari.

ACQUA SUL SATELLITE - Poco più di due anni fa la Nasa ha annunciato la presenza sulla superfice lunare di una «significativa quantità» di acqua ghiacciata. La scoperta avveniva in seguito al lancio da parte della sonda LCROSS di un missile-proiettile contro il cratere Cabeus al polo Sud lunare. La presenza di acqua allo stato ghiacciato veniva palesata dall’analisi spettrografica della nuvola di detriti provocata dall’impatto del missile.

fontelink

domenica 20 novembre 2011

La Russia non esclude una possibile guerra nucleare contro l'Europa per fermare l'espansione Nato

La Russia sta perdendo il suo ruolo geopolitico. Il nemico è alle porte, e questo preoccupa. Nel silenzio, la Nato sta stringendo patti ed accordi con tutti i paesi già membri del blocco del patto di Varsavia. Il capo di Stato Maggiore russo Nikolai Makarov ieri ha presentato la nuova versione della politica militare russa in un’audizione presso la Camera Pubblica Russa, un’istituzione consultiva della Duma – l’organo legislativo di Mosca.
LA RUSSIA HA PAURA – Preoccupa il gigante asiatico la politica espansionistica della Nato; recentemente l’Alleanza Atlantica ha proposto l’ingresso nel patto militare all’Ucraina e alla Georgia, già membri del patto di Varsavia e naturalmente sotto l’influenza sovietica. La situazione, pensano le autorità di Mosca, è sul punto di precipitare. “Se guardiamo cosa sta accadendo ai nostri confini”, dice Makarov, “è chiaro che il rischio di trascinare la Russia in una serie di conflitti regionali è salito in maniera sensibile. E a certe condizioni”, continua il generale, “conflitti regionali e locali potrebbero diventare una guerra aperta con ampio uso di armi nucleari”, ha detto il capo di Stato maggiore. Come è successo in Georgia, appunto, o in Cecenia, o per la crisi ucraina del gas: il desiderio dei paesi ex sovietici di riconnettersi al mondo occidentale fa sentire la Russia accerchiata in casa sua. È per questo che, con tali motivazioni, Mosca sta radicalmente cambiando la sua politica degli armamenti: complice anche la carenza di effettivi reclutabili - “la Russia non ha più giovani in età di reclutamento, siamo nel bel mezzo di una crisi demografica: è un problema molto serio”, ha detto Makarov – il piano è quello di fortificarsi. Di diventare una fortezza.

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