« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



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giovedì 4 settembre 2014

Fukushima, dopo più di 3 anni arriva la verità sul disastro della centrale nucleare

Il governo costretto a pubblicare la testimonianza dell’ex direttore. L’energia atomica supersicura era una favola.

Oggi, 25 agosto 2014,  il governo giapponese  ha annunciato che renderà nota  la testimonianza sul disastro nucleare dell’11 marzo 2011 rilasciata da Masao Yoshida, allora direttore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi della Tokyo electic power company (Tepco). Durante una conferenza stampa il capo di gabinetto del governo di centro-destra, Yoshihide Suga, ha detto: «La renderemo pubblica il più presto possibile, a settembre. Allo stesso tempo saranno verificate la prima versione delle testimonianze di altri intervistati»

Quella che ormai tutti chiamano “testimonianza Yoshida” è il resoconto fatto al gruppo investigativo nominato dal governo dall’ex direttore della centrale nucleare, rimasto segreto fino a che il quotidiano giapponese Asahi Shimbun non ha ottenuto il documento e lo ha reso noto il 20 maggio, mettendo in forte imbarazzo il governo e rendendo noto in tutto il mondo le gravissime mancanze che hanno contribuito alla tragedia nucleare. Il governo si era però rifiutato di rilasciare il contenuto della testimonianza integrale di Yoshida, che intanto è morto per una malattia nel luglio 2013,  dicendo che l’ex direttore Tepco di Fukushima Daiichi aveva lasciato una richiesta scritta di non rendere nota la sua deposizione per timore che venisse male interpretata.

Ma dopo che anche il Sankei Shimbun (dal 1 agosto 2014) ha iniziato a riportare brani del documento, il governo ha cambiato posizione e ha oggi affermato che non c’è più bisogno di mantenere segreta la deposizione di Yoshida, brani della quale stanno ormai circolando su diversi media. Suga ha detto: «Alcuni giornali hanno pubblicato stralci di interviste, e le preoccupazioni dell’ultimo capo dell’impianto sono diventate una realtà. Non pubblicare le interviste sarebbe in contrasto con il desiderio di Yoshida. La situazione è cambiata e rilasciarle  non causerà problemi. Le informazioni che riguardano la privacy e la sicurezza nazionale, nelle interviste non saranno divulgate. Funzionari del governo sono in contatto con più di 700 persone intervistate dal panel per ottenere il consenso per renderle loro interviste pubbliche. Le interviste di Yoshida saranno rese pubbliche con alcune di queste interviste. Il governo fornirà il resto delle interviste non appena arriveranno le autorizzazioni, e finirà questo lavoro entro l’anno».

E’ lo stesso network radio-televisivo ufficiale del Giappone, l’Nhk,  a rivelare che l’ex direttore della centrale di Fukushima Daiichi ha testimoniato sulle falle nel sistema di approvvigionamento logistico della struttura.


lunedì 7 ottobre 2013

ECCO COME FUKUSHIMA STA DISPERDENDO LA RADIOATTIVITA' NEGLI OCEANI



Questa è una simulazione secondo il modello HYSPLIT del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) che mostra un continuo rilascio di particelle radioattive di cesio-137 emesso dalla centrale di Fukushima. Ogni cambiamento di colore delle particelle (rosso, arancione, giallo, ciano, verde, blu, violetto, magenta) rappresenta una diminuzione nella radioattività di un fattore 10 . E' evidente di come la radioattività non sia limitata alla sola zona dell'incidente!!
CREDIT MUSIC: Programator - Mars

Maggiori informazioni su come è stato realizzato questo modello è disponibile all'indirizzo:

http://polar.ncep.noaa.gov/global/tra...

Agenzie di stampa alternative per Fukushima:
http://megachip.globalist.it/Detail_N...
http://www.youtube.com/watch?v=n-bO0Y...
http://www.washingtonsblog.com/2013/0...
http://uk.reuters.com/article/2013/08...
http://www.libreidee.org/2013/09/fuku...
http://www.libreidee.org/2013/09/fuku...
http://enenews.com/
http://fukushima-diary.com/category/d ...
http://ex-skf.blogspot.com/
http://enformable.com/enformologue/

Fonte

domenica 15 settembre 2013

Fukushima: siamo all’apocalisse planetaria ma a nessuno frega un cazzo

2fukushima
Fukushima-Daiichi-Nuclear-Plant
Seguono sotto:
- Fukushima: una bomba radioattiva fuori controllo!
- LA TEPCO AMMETTE DI AVER DELIBERATAMENTE UTILIZZATO RILEVATORI DI RADIAZIONI CHE FORNISCONO DATI INFERIORI ALLA REALTÀ: LE EMISSIONI RADIOATTIVE SONO STATE BEN PIÙ ALTE DI QUANTO DICHIARATO
- Fukushima, la Tepco ha perso il controllo della situazione. Il Giappone chiede aiuto al mondo
- Torna l’incubo Fukushima, altri 350 serbatoi d’acqua radioattiva sono a rischio perdite
- 5 mila tonnellate di acqua radioattiva sotto la centrale nucleare di Fukushima
- Non vi immagineresti cosa sta accadendo a Fukushima ora
- Uranio impoverito, il business segreto della regina Elisabetta.
Un sentito ringraziamento alla scienza che, impostasi come indiscutibile faro dell’umanità per il suo progresso e la sua salvaguardia, abusa del suo potere per dedicarsi al controllo sulle masse, tramite nanotecnologia, la manipolazione genetica e del clima. Al servizio del profitto delle imprese (soprattutto di Big Pharma) e dei deliri di onnipotenza dei governi, ha venduto la sua etica e morale ed ora distrugge il pianeta senza premurarsi di porre vagamente un rimedio. E siamo qui a menarcela sulle questioni economiche mentre sono state poste le basi per la devastazione del creato per milioni di anni. I pochi scienziati che denunciano le nefandezze di una scienza depravata, purtroppo rischiano la vita, sciacciati da una macchina ormai fuori controllo. Come accade in Brasile, solo per citare un “piccolo” e recente esempio.

Un sentito ringraziamento anche al Nobel per la Pace Obama che non trova di meglio che trascinare l’umanità nella Terza Guerra Mondiale e verso la distruzione planetaria.
Barbara

Fukushima: acqua contaminata e pesce radioattivo fino in Italia!
A poco piu’ di due anni dal sisma la TEPCO la società giapponese che gestisce la centrale nucleare di Fukushima ammette che la situazione è gravissima e che le conseguenze non riguardano piu’ solo il Giappone ma l’interno globo. Una notevole quantità di radiazioni si sta riversando nell’oceano pacifico
con conseguenze devastanti per l’habitat naturale ma anche per il pesce che arriva nelle nostre tavole. A diramare l’allarme è Shinji Kinjo, direttore di una task force dell’Autorità di regolamentazione nucleare.


mercoledì 21 agosto 2013

L’INCUBO DI FUKUSHIMA PEGGIORA

DI HARVEY WASSERMAN
counterpunch

Proprio quando sembrava che le cose potessero essere sotto controllo a Fukushima, scopriamo che sono peggio che mai.

Smisuratamente peggio.

Adesso quantità massicce di liquidi radioattivi stanno scorrendo dall’area del reattore distrutto nell’Oceano Pacifico. E la loro composizione è di gran lunga più letale del ‘semplice’ trizio di cui abbiamo letto sui giornali finora.



La Tepco, proprietaria/dirigente – e uno dei più grandi e tecnologicamente avanzati fornitori al mondo – ha fatto tutto tranne che ammettere di non essere in grado di controllare la situazione. Il suo comportamento meschino ha spinto l’ex commissario della Nuclear Regulatory Commission americana, Dale Klein, ad accusare: “Non sapete cosa state facendo.”

Il governo giapponese sta intervenendo. Ma non c’è alcuna garanzia, e nemmeno probabilità, che possa fare di meglio.

In effetti, non c’è alcuna certezza riguardo a cosa stia causando questa ondata di morte e distruzione totalmente fuori controllo.

A distanza di circa 16 mesi dall’esplosione di tre dei sei reattori nell’area di Fukushima Daichi, nessuno è in grado di dare una spiegazione definitiva riguardo cosa stia accadendo lì o come affrontare la situazione.

La congettura più convincente adesso si basa sul fatto che, molto semplicemente, l’acqua scorre verso il basso.

lunedì 6 maggio 2013

Allarme per le perdite dalla centrale di Fukushima

Non parlarne equivale a eliminare il problema? ... I mass media tacciono.
Come al solito.
Catherine


Arata Yamamoto and Ian Johnston, NBC News

Tokyo - Come l'insistente ticchettio di un SOS, gli aggiornamenti continuano ad arrivare. Giorno dopo giorno, gli operatori della distrutta centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, hanno dettagliato le loro lotte per contenere le perdite di acqua radioattiva. Perdite che hanno fatto crescere la paura che l'impianto, devastato dallo tsunami nel marzo 2011, potrebbe persino crollare durante il procedimento di pulitura, che si presume impiegherà degli anni
La situazione ha attirato l'attenzione persino dell' International Atomic Energy Agency (Ente Internazionale per l'Energia Atomica ) che ha mandato una squadra di esperti lo scorso mese, per stendere una relazione. Hanno avvisato che il Giappone potrebbe avere bisogno di un tempo più lungo dei programmati 40 anni per pulire l'impianto. .In questo mese ci si aspetta una relazione più dettagliata
Poca possibilità è stata data ai giornalisti, per dare uno sguardo dentro la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi
La scoperta del pesce greenling vicino ad un bacino di acqua che viene usata per la centrale nucleare nel febbraio scorso, pesce che conteneva ca 7400 volte il limite di cesio radioattivo ritenuto sicuro, non ha che fatto salire la preoccupazione
Notizia "rassicuranti" invece dal World Health Organization (Organizzazione Mondiale Sanità [niente meno!!]) dicevano che Fukushima non aveva causato “percepibile aumento dei rischi di salute" al di fuori del Giappone e che “nessun osservabile aumento di cancro oltre la variazione naturale” era riscontrabile nella più parte del Paese...

lunedì 11 marzo 2013

Fukushima: le vittime dimenticate della catastrofe!

 
11 marzo 2013 = Tokio. A due anni da quel tragico 11 marzo 2011, le vittime del terremoto e lo tsunami, così come del successivo disastro nucleare di Fukushima, si sentono dimenticate dal governo giapponese. I morti accertati sono stati 15.800 nelle prefetture nord orientali di Iwate, Miyagi e Fukushima.
E se si aggiungono i dispersi si arriva a 18.574 morti. Ma a portare ora il peso della tragedia sono i sopravvissuti, fra cui le 160mila persone che sono state obbligate ad abbandonare le loro case nelle zone contaminate.

Katsutaka Idogawa, ex sindaco di Futaba, una cittadina a tre chilometri dalla centrale di Fukushima, racconta oggi che decise da solo di trasferire l'intera popolazione di 1200 abitanti a Saitama, 210 chilometri più a sud, una settimana dopo il disastro. Molti degli abitanti e circa la metà dei funzionari del comune stanno avendo problemi di salute, prosegue l'ex sindaco, che dopo il disastro ha perso tutti i capelli. In questi due anni Idogawa, che perde spesso sangue dal naso, e' gia' stato ricoverato due volte. "I bambini non dovrebbero vivere nella prefettura di Fukushima, dovrebbero essere evacuati tutti", aggiunge.

In realtà, oltre la zona di evacuazione di 30 chilometri attorno alla centrale, decine di migliaia di altre persone hanno abbandonato in questi due anni l'area di Fukushima. "Viviamo nell'ansia", racconta Toshio Urasawa, un abitante della città di Fukushima. I bambini non giocano più all'aperto, aggiunge, e mia figlia mi dice che "non troverà mai marito fuori dalla prefettura" perché tutti gli altri penseranno che è contaminata.

sabato 2 marzo 2013

Terremoti e radiazioni. Il Giappone martoriato.

Benché i media non ne parlino più il Giappone deve ancora fare i conti, sempre più salati, con le radiazioni. Nemmeno la capitale è fuori pericolo. E ora, qualche giorno fa, con reattori ancora ad alto rischio, un nuovo terremoto ha scosso Tokyo ..
E' anche il caso di segnalare che il 12 febbraio una parte del muro e della copertura dell’edificio turbine del reattore numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl è crollata... ( www.meteoweb.eu )


Gli abitanti di Tokio cominciano a fare i conti con le conseguenze dell’apocalisse di Fukushima, e molti fuggono dalla città.
Il Washington Blog è stato una delle fonti americane più informate sui fatti di Fukushima, riportando in tempo reale (fin di tempi del disastro) le notizie del giapponese EneNews.
Alla fine di questo 2012, il blog fa il punto sulla situazione a Tokio proprio in base ai moltissimi dati di EneNews, giungendo ad una serie di inquietanti conclusioni:
Il Cesio nella baia di Tokio è persino più alto di quello di Fukushima – quasi tutto il fondale sarà contaminato entro il 2014; Tokio sta continuando a subire un fallout radioattivo 5 volte superiore a quello delle prefetture più vicine a Fukushima; Secondo il Japan Times, l’area metropolitana di Tokio è una bomba a tempo. Gli esperti avvisano dell’accumulo della contaminazione da Fukushima, e del potenziale disastro al secondo più grande lago giapponese;
Il terreno di Tokio è così caldo che dovrebbe essere mandato in una discarica per rifiuti speciali;
Secondo un esperto giapponese, oltre alla fuga dalle prefetture vicine a Fukushima, sempre più cittadini stanno abbandonando Tokio;

I residenti dell’area di Tokio riportano sempre più frequentemente la presenza di cisti e noduli, mentre i dottori minimizzano;
Secondo gli scienziati giapponesi, il quantitativo di radiazioni è “salito in modo significativo” nell’area di Tokio dopo Fukushima...


tokioradiazioni.jpg

DELLA CATASTROFE DI FUKUSHIMA NON SI PARLA PIU', come se fosse un evento ormai passato, mentre noi sappiamo che quando si tratta di radiazioni l’attualità del pericolo rimane viva per decenni. Hanno modo di constatarlo oggi gli abitanti di Tokio, capitale che è tutto fuorché “lontana” dall’epicentro.
Marc Humbert

Sono tornato dal Giappone alla fine di agosto 2012, dopo averci vissuto per 4 anni e vi ho passato una quindicina di giorni tra la metà di novembre e l’inizio di gennaio. La popolazione di una gran parte dell’Est del Giappone dà l’impressione di vivere come se la radioattività non esistesse, ma quando si lascia la routine quotidiana e la lingua si scioglie, si percepisce l’immensa angoscia di fondo e la profonda opposizione alla ripresa della produzione di energia dal nucleare. I sondaggi valutano questa opposizione a più del 60%.

Quando si incontrano le giovani famiglie con bambini, il disagio si acuisce e le mamme vivono molto male questa situazione, soprattutto se sono rimaste a meno di 100 km dalla centrale. Anche se vivono più lontano, come molte di quelle che abitano a Tokyo, sono preoccupate per i bimbi piccoli. Vorrei lasciarvi qualche testimonianza diretta e qualche testimonianza letta nei giornali e trascritta dopo il mio ritorno.

venerdì 18 gennaio 2013

Giappone, scandalo decontaminazione e ritorno dell’incubo nucleare

di Giovanna Tinè - DailyStorm

 
LO SCANDALO - L’anno giapponese si è aperto con un reportage-denuncia del quotidiano nipponico Asahi Shimbunriguardo alle operazioni didecontaminazione nella prefettura diFukushima. I lavori, consistenti nella ripulitura di edifici e nella rimozione di terra e vegetazione contaminate, sono stati appaltati dal governo a grandi imprese di costruzione, spesso legate al business del nucleare, invece che a quelle ditte – giapponesi e straniere – che possiedono i requisiti di tecnologia ed esperienza per un lavoro così delicato.

È il caso, ad esempio, della Kajima Corporation, già costruttrice dei 6 edifici dei reattori della centrale di Fukushima Daiichi. Così, le due priorità in base alle quali le ditte appaltatrici e subappaltatrici stanno effettuando il lavoro sono il contenimento dei costi da un lato e la rapidità delle operazioni dall’altro, invece che la sicurezza, l’accuratezza o l’efficacia. Risultato: i livelli di radiazioni aumentano dopo i lavori di “decontaminazione”.

IL REPORTAGE – I giornalisti dell’Asahi Shimbun hanno passato 130 ore, tra l’11 e il 18 dicembre, ad osservare e fotografare le operazioni e ad intervistare gli operai dei siti di decontaminazione. E riportano che i materiali contaminati, ovvero la terra, le foglie e persino l’acqua con cui vengono lavati gli edifici, vengono sistematicamentedisperse nei fiumi e nelle foreste. Nel “migliore” dei casi terra e foglie vengono messe in sacchi di plastica e, dato che non è stato predisposto nessun luogo per lo stoccaggio temporaneo di questi rifiuti radioattivi, essi vengono lasciati nei pressi di strade, nei campi o sulla costa – luogo il cui grado di sicurezza è ampiamente dimostrato proprio dal disastro di Fukushima –.

Come ha dichiarato al New York Times il prof. Tomoya Yamauchi dell’università di Kobe, esperto di misurazione di radiazioni: «Questa non è decontaminazione. È spazzare terra e foglie, ed è assolutamente irresponsabile. Il Giappone ha messo in moto l’enorme macchina dei lavori pubblici e la ripulitura è diventata essa stessa un fine. Per il governo è un modo per dare l’impressione di stare effettivamente facendo qualcosa per Fukushima».

 

sabato 20 ottobre 2012

IL SILENZIO DI FUKUSHIMA

Di Furio Stella per Stampalibera
Perché non si parla più di Fukushima. In Giappone il governo rassicura, ma il popolo non si fida e scende in piazza. Una ricerca indipendente: radioattività dieci volte superiore a quella pre-tsunami. Lo strano caso del CTBTO: le sue centraline monitorano quasi l’intero pianeta, ma i suoi dati non sono pubblici. Costa agli italiani 5 milioni l’anno e a livello giuridico nemmeno esiste

E Fukushima? Com’è che non si sente più parlare di Fukushima? I reattori scoperchiati dallo tsunami dell’11 marzo 2011 sono stati riparati? Qual è il livello di radioattività in tutto il Giappone? E cosa dicono loro, i giapponesi, a due anni dal disastro nucleare che secondo alcuni ricercatori sarebbe addirittura peggiore a quello di Chernobyl del 1986? Non si sa. Giornali e tv, tranne rarissime eccezioni, tacciono sull’argomento. E siamo anche d’accordo che all’indomani di Fukushima i padroni dell’atomo hanno imposto al mondo una sorta di moratoria (meglio: un divieto a parlarne), o che notoriamente l’AIEA, la super organizzazione mondiale dell’energia atomica, non può per suo stesso statuto divulgare i dati in suo possesso, ma anche ai peggiori bavagli massmediatici dovrebbe esserci un limite di decenza. Anche perché in Giappone, dove le proteste sono merce molto rara, le manifestazioni antinucleari sono tuttora all’ordine del giorno, e ciò nonostante la sordina degli organi d’informazione ufficiali o i provvedimenti (dal manganello all’arresto) delle forze dell’ordine.


SIT-IN. Il sit-in più grosso si è registrato a fine giugno a Tokyo, dove più di 150 mila persone hanno manifestato nel parco della capitale il loro no al nucleare, in risposta alla decisione del premier Yoshihiko Noda di riattivare due delle vecchie centrali chiuse dopo l’incidente di Fukushima. «Lo impongono le necessità energetiche del paese», ha detto Noda, ben consapevole che le 54 centrali atomiche del Giappone forniscono alla sua nazione il 30 per cento dell’energia elettrica, e tirato contemporaneamente per il coppino dalla lobby degli affari e dell’industria. Un vero smacco dopo l’annuncio del governo nipponico, non ancora tramutatosi in una linea politica effettiva, di spegnere pian piano i reattori fino a chiuderli definitivamente prima del 2040. «L’ottanta per cento dei giapponesi è contrario al nucleare», continuano a ripetere intanto i rappresentanti della protesta, riaccesasi proprio di recente dopo la nomina all’interno della commissione governativa che dovrà decidere il “quando” e il “come” di due membri accusati di avere le mani in pasta con il nucleare e ritenuti per questo ineleggibili.


martedì 24 luglio 2012

nuovi orrori a fukushima: oltre il 30% dei bambini della prefettura a rischio tumore!


FONTE:Oltre un terzo dei bambini della regione del Giappone di Fukushima potrebbe essere a rischio di sviluppare il cancro se medici non applicheranno uno sforzo maggiore nel trattamento delle loro ghiandole tiroidee insolitamente invase dallo iodio radioatttivo e impegnarsi per  chiedere supporto internazionale pianificando aiuti e consulenze, secondo un nuovo rapporto di questi giorni. Il nuovo rapporto mostra che quasi il 36 per cento dei bambini della prefettura di Fukushima colpite dal disastro nucleare hanno crescite anomale della tiroide. Questo è un numero estremamente elevato di anomalie – alcuni dei quali, dicono gli esperti, comportano un rischio di diventare cancerose. Dopo aver esaminato più di 38.000 bambini dall'area, medici hanno trovano che più di 13.000 hanno cisti o noduli sulla loro tiroide, afferma la sesta relazione di Fukushima prefettura salute gestione Survey.
In confronto, un'analisi del 2001 dall'associazione tiroide Giappone trovato invece lo zero per cento dei bambini nella città di Nagasaki, che ha sofferto un attacco nucleare nell'agosto del 1945, aveva noduli, che solo 0,8 per cento ha avuto cisti sulla loro tiroide, riporta il Telegraph.
 

sabato 30 giugno 2012

Olocausto Nucleare Planetario - Denunciano che Fukushima sta per collassare!


 
 
 
40 milioni di giapponesi dell’area metropolitana di Tokio potrebbero essere costretti a evacuare la città per dirigersi verso le isole del nord del Giappone o verso città abbandonate della Cina per la minaccia del crollo delle pareti del reattore 4 di Fukushima. Nonostante il silenzio mediatico sul tema, la contaminazione radioattiva che si sprigionerebbe potrebbe contaminare l’intero pianeta. Attivisti web chiedono alle Nazioni Unite di aprire un nuovo foro per trattare il tema con urgenza.
Secondo un recente rapporto dell’EUTimes.net, le autorità giapponesi hanno segnalato il rischio del crollo completo del reattore 4, con la conseguenza che 40 milioni di giapponesi si troverebbero in “pericolo estremo” di avvelenamento da radiazioni; questo provocherebbe l’evacuazione di molte città dell’est, Tokio inclusa, per evitare l’intossicazione dovuta alle radiazioni esterne.
Mentre continuiamo a denunciarla, la situazione di Fukushima è grave, per non dire peggio. Il Reattore 4 è sul punto di collassare totalmente (www.naturalnews.com), inviando le barre radioattive di combustibile nucleare provenienti da migliaia di carburante direttamente nell’atmosfera. Queste barre di combustibile, dopo tutto, sono già esposte all’aria aperta, ma il riversamento completo del combustibile potrebbe causare una catastrofe non solo a livello regionale ma anche globale, un olocausto nucleare.
 
 

lunedì 18 giugno 2012

Seduti su una bomba ad orologeria

di Piero Cammerinesi

Seduti_su_una_bomba_a_orologeria2
Un terremoto nell’area di Fukushima potrebbe mettere a repentaglio la stessa continuazione della vita sulla terra.
Lo scandaloso comportamento dei media americani di fronte al disastro di Fukushima Daiichi.?Qual è la situazione reale? Perché i media non ne parlano?

Houston, 10 maggio 2012

I media sono soliti bombardarci con lanci di notizie incessanti quando gli avvenimenti – specie se disastrosi – sono ‘caldi’, vale a dire appena accaduti o in corso di svolgimento, per poi abbandonare quasi del tutto situazioni che potrebbero rivelarsi ancora più drammatiche.
Così nell’assordante silenzio dei media americani una sola voce ufficiale si è levata per ricordare al mondo che la bomba a orologeria di Fukushima continua nel suo inesorabile ticchettio.

Il senator Ron Wyden, che peraltro è stato l’unico a visitare Fukushima, ha lanciato un serio allarme sulla situazione del reattore N.4. Ha energicamente esortato l’ambasciatore giapponese ad accettare l’aiuto internazionale per prevenire la fuoruscita di materiale radioattivo dalla centrale. Wyden rileva come “lo stato precario della centrale nucleare di Fukushima Daiichi ed il rischio rappresentato dall’enorme quantità di materiale radioattivo e di scorie nucleari in caso di futuri eventi sismici, dovrebbe essere serio motivo di preoccupazione per tutti e stimolare un maggiore aiuto ed assistenza internazionali” (1)

Prima di Wyden si era alzata la voce di Mitsuhei Murata, ex-ambasciatore in Svizzera e in Senegal che aveva detto, senza mezzi termini, che in caso di nuovo terremoto nel distretto di Fukushima – e stiamo parlando del circle of fire, una delle zone più sismiche al mondo – nel reattore N.4 potrebbe innescarsi una reazione a catena che renderebbe rapidamente tutto il Nordamerica inabitabile per gli esseri umani per secoli! Si tratta di diffusione di radiazioni 85 volte superiori a quelle di Chernobyl.
Il reattore N.4 – rileva da parte sua Robert Alvarez, Senior Policy Adviser del Secretary and Deputy Assistant Secretary for National Security and Environment del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti – è danneggiato strutturalmente ed è oggi senza protezione nei confronti degli elementi atmosferici. Se il contenitore – situato circa 30 metri sotto terra avesse delle perdite esse diffonderebbero, a loro volta, una quantità di Cesio-137 dieci volte superiore a quello liberato dalla catastrofe di Chernobyl. Il problema è che le infrastrutture per poter svuotare questi contenitori del loro pericolosissimo carico, sono andate completamente distrutte in tutti e quattro i reattori. (2)
Qual è la situazione reale? Perché i media non ne parlano?


sabato 28 gennaio 2012

Fukushima: Non fu il Terremoto a Causare lo Tsunami, si Trattò di Sabotaggio?

L’ex analista dell’NSA, Jim Stone, sostiene che non ci fu nessun terremoto. 

Lo tsunami venne causato da bombe nucleari detonate in mare e le esplosioni avvenute a Fukushima furono provocate da mini - bombe atomiche nascoste in delle telecamere, installate da una società di sicurezza israeliana. 

Il movente: punire il Giappone per essersi offerto di arricchire l’uranio iraniano, allontanandosi così dal diktat degli Illuminati. L’articolo che seguirà esporrà una teoria sulla quale si potrà discutere, non ha le pretese di essere verità assoluta.


Quando confrontiamo il terremoto di magnitudo 6,8 che ha devastato Kobe, in Giappone, il 17 gennaio 1995, con quello di Fukushima, i dati sembrano non tornare. Una rapida ricerca su Google Immagini del terremoto di Kobe ci rivela come vennero pesantemente danneggiati gli edifici, i ponti, le autostrade sopraelevate e le altre infrastrutture. Il sisma di Fukushima, con magnitudo 9.0, ha colpito a circa 70 km dalle coste del Giappone, l’11 marzo 2011.

Il terremoto avrebbe innescato uno Tsunami con onde di 30 metri che andò ad abbattersi su ponti, case, strade e automobili prive di qualsiasi danno - su una popolazione che non venne avvisata dell’imminente tsunami in arrivo, perché non c’è stato alcun terremoto. Vennero presi completamente alla sprovvista. Eppure c’erano gli elicotteri in attesa e la gente in tutto il Giappone ha avuto modo di guardare l’arrivo dello tsunami in diretta tv.

Cosa diavolo è successo? Di solito, i giapponesi vengono avvertiti degli tsunami. Come mai l’11 marzo non vennero avvisati? Perché non ci furono danni strutturali, o motivi per sospettare l’arrivo di uno tsunami?

martedì 3 gennaio 2012

LE CORRENTI DEL PACIFICO NON MENTONO: RADIAZIONI DI FUKUSHIMA IN TUTTOL'OCEANO...


Nell’ultimo esempio di eclatante negligenza federale (ovvero insabbiamento) le valenti e sempre vigili FDA e EPA hanno deciso che non testeranno ALCUN pesce proveniente dal Golfo di Alaska . Questo un altro egregio abbandono del loro obbligo di vigilare sulla salute pubblica. In questo caso i federali hanno deciso di proteggere l’industria ittica dell’Alaska… che vada a farsi fottere il diritto di sapere da parte dei cittadini e quello di sentirsi al sicuro ed informati.



(…) Prima di tutto la Corrente Kuroshio (chiamata anche Corrente Nera) , che scorre a nord al largo della costa orientale del Giappone, si incontra con la Oyashio, che scorre verso sud vicino alle coste del Giappone. Le due poi se ne vanno insieme puntando ad est e diventano la Corrente del Pacifico del Nord.



La venerabile del Pacifico del Nord, come potete vedere nell’immagine, se ne va in gita proprio per il Pacifico (Oceano) e li si divide: metà va a nord nel Golfo di Alaska, dove crea vortici e vortici propagandosi in un vortice antiorario.



La porzione meridionale di questa divisione si dirige verso al West Coast (Costa Occidentale USA) dove diventa la Corrente della California e scorre sempre piu’ a sud nella Baja California prima di svanire poi nella Corrente Equatoriale del Nord e fare ritorno in Asia.


martedì 19 luglio 2011

Forte aumento di mortalità infantile negli Stati Uniti: a causa di Fukushima?


Clicca per ingrandireI neonati americani stanno morendo in una percentuale incredibile. (…) Gli USA sono al 28° posto per mortalità infantile (DHHS, CDC, National Center for Health Statistics. Health United States 2010, Table 20, p. 131, February 2011.)
(…) 8 città nel Nord Ovest degli USA (Boise ID, Seattle WA, Portland OR, più nel nord della California le città di: Santa Cruz, Sacramento, San Francisco, San Jose, and Berkeley) riportano i seguenti dati sulla mortalità tra i bambini con meno di 1 anno di età:
prima di Fukushima: 4 settimane, fino alla fine del 19 marzo 2011: 37 morti (media: 9.25 per settimana), dopo Fukushima, 10 settimane, fino alla fine del 28 maggio 2011: 125 morti (media:12.50 per settimana)
Questo equivale al 35 per cento di aumento (il totale per tutti gli USA ammonta a circa 2.3%) e statisticamente è significativo. Di ancor più significativo (further significance) è che questi dati includono le 4 settimane prima e le dieci dopo il disastro della centrale nucleare di Fukushima.
Nel 2001 la mortalità infantile fu di 6.834 per 1000 nascite, che sono aumentate a 6.845 nel 2007. Tutti gli anni dal 2002 al 2007 hanno avuto un tasso più elevato di quello del 2001.


giovedì 14 luglio 2011

IL PUNTO SUL PERICOLO RADIAZIONI: ADESSO ANCHE IN USA CENTRALI ATOMICHE A RISCHIO

Oltre al continuo peggioramento di Fukushina, in USA la musica non è migliore: reattori nucleari minacciati dalle alluvioni, per lo straripamento del fiume Missouri ed una centrale strategica è assediata dal fuoco.

"Di certo sappiamo solo due cose : il peggio deve ancora venire e quelli che si devono occupare dei disastri e loro danni, mentono. Al contrario le assicurazioni da parte della industria continuano a fluire come le acque della alluvione che ora sta sommergendo la Valle del Missouri.

FUKUSHIMA: dal Giappone continuano a pervenire cattive notizie e sembra che non ci sia fine.
Ora, tra i cittadini giapponesi intorno a Fukushima, è stata confermata un'ampia contaminazione radioattiva interna.
Due balene catturate a 650 km dai reattori in fusione hanno mostrato intense radiazioni.

sabato 18 giugno 2011

Radioattività a Fukushima, appello degli scienziati: i governi sanno ma non parlano

Scritto da Maria, Il Journal



Quanta radioattività è uscita e sta uscendo da Fukushima? I governi di quasi tutto il mondo losanno ma non ce lo dicono.
Non è complottismo (che io non sopporto), ma è chiaro come il sole: basta leggere l’appello degli scienziati che lavorano al Ctbto, l’organismo internazionale che sorveglia la radioattività nell’atmosfera, affinchè vengano resi di pubblico dominio i dati che lo stesso Ctbto ha comunicato ai governi.
Traduzione. I potenti del mondo ci trattano come bambini cui bisogna nascondere la verità. Vi elenco i fatti: e voi tirate le conclusioni.
Il Ctbto è nato per individuare i test di armi nucleari. La sua rete di sensori, sparsa in tutto il mondo, è in grado di rilevare e misurare con precisione le fonti di radioattività e la loro intensità, Fukushima ovviamente compresa.
Tuttavia il Ctbo comunica le informazioni esclusivamente agli Stati membri. Non alla comunità scientifica, non al pubblico.
Gli scarsi ed episodici dati precisi sulla radioattività proveniente da Fukushima sono stati calcolati a partire appunto dai rilievi effettuati dal Ctbto. Il resto sono sono stime giapponesi.
Grazie ai dati del Ctbto l’Austria rese noto al mondo che i primi quattro giorni di Fukushimavalevano già mezza Chernobyl.
Successivamente, sempre dai dati del Ctbto, la Germania pubblicò un grafico che metteva a confronto il fallout di cesio radioattivo su Takasaki (a 200 chilometri di istanza da Fuluskima) e sulla Germania ai tempi di Chernobyl (il link è in fondo).
Punto, stop, finito. Nient’altro è stato divulgato: eppure i dati ci sono. Certo, ci vuole un lavoro di interpretazione e di analisi che solo gli addetti ai lavori sono in grado di fare: ma la comunità scientifica internazionale non aspetta altro.
E in mancanza di dati, a noi e soprattutto ai giapponesi arrivano solo le stimestime! – delle autorità giapponesi. Oltretutto contorte, parziali, reticenti.
In questo contesto si situa l’appello pubblicato dal prestigioso Nature News: gli scienziati del Ctbto chiedono ai Governi di rendere pubblici i dati ricevuti dallo stesso Ctbto, per consentire ai ricercatori di tutto il mondo di usarli e perchè dalle loro analisi possono venire elementi utili a migliorare le prestazioni del Ctbto.
Fra i Paesi membri del Ctbto c’è l’Italia. Ci sono il Giappone (i cui cittadini sono in preda apaure e confusione) gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e altri ai quali, più o meno diluito, arriva il fallout di Fukushima.
I Governi sanno ma non parlano. Ci trattano come bambini.
Quando le informazioni scientifiche vengono deliberatamente taciute ogni sospetto è lecito, anche il peggiore. Perchè non vengono resi pubblici i dati di Fukushima, dobbiamo pensare che la realtà sia più fosca di ogni possibile immaginazione?
Su Nature News i ricercatori chiedono che i dati sulla radioattività vengano resi pubblici
Da Vogliaditerra il cesio a Takasaki e in Germania ai tempi di Chernobyl (non leggo il tedesco, devo attingere da una fonte italiana)
Ctbto



Fonte

venerdì 10 giugno 2011

Fukushima, la Tepco e i pescatori

http://www.altrenotizie.org/



di Carlo Musilli
La Tepco non perde occasione per fare brutta figura. L'ultima mirabolante impresa del colosso nipponico che gestisce la disastrata centrale nucleare di Fukushima ha a che fare con oltre 3.000 tonnellate di acqua radioattiva. Vorrebbero scaricarle nel Pacifico senza starci a pensare troppo. Poco importa che si fossero impegnati a ripulire i liquidi dalla contaminazione pesante per riportarli a livelli vicini alla normalità.
"Non c'è tempo", dicono, e in effetti hanno le loro ragioni. Tutti quegli ettolitri finiti nell'impianto numero due provengono direttamente dallo tsunami dello scorso 11 marzo. Quindi si tratta di acqua salata, che rischia di corrodere apparecchi e strutture. Sono a rischio la turbina del reattore e altre parti della centrale che potrebbero contenere piccole quantità di elementi dannosi come il cobalto.
E' anche vero però che non stiamo parlando di Fukushima Daiichi, lo stabilimento semidistrutto dal disastro naturale, ma di Fukushima Daini, una centrale che si trova a circa dieci chilometri dalla sua sorella maggiore e che terremoto e tsunami hanno danneggiato in modo molto meno grave.
Già ad aprile la Tepco ha rilasciato oltre 10mila tonnellate di acqua contaminata nell'oceano, ma in quel caso lo scolo mortifero proveniva dal primo impianto, il più pericoloso. Una giustificazione che comunque non era servita ad evitare che contro la società si scatenasse l'ira funesta di Corea del Sud e Cina.
Tornando ad oggi, spiega Hidehiko Nishiyama, vicedirettore generale dell'Agenzia per la sicurezza industriale e nucleare (Nisa), che supervisiona le attività della Tepco, "l'acqua contaminata presente nell'impianto di


mercoledì 25 maggio 2011

La sindrome di Fukushima

http://www.altrenotizie.org/





di Alessandro Iacuelli
Il gestore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, Tepco, ha ammesso oggi l'avvenuta fusione delle barre di combustibile dei reattori due e tre, oltre a quella già nota del reattore uno, a seguito del sisma e dello tsunami dell'11 marzo scorso. Così, la situazione peggiora. "È assolutamente possibile che la fusione sia avvenuta anche nei reattori due e tre", ha detto un portavoce della Tokyo Electric Power. Ora i reattori "stanno subendo delle operazioni di raffreddamento e la loro condizione è stabile", ha aggiunto.
Il governo e gli esperti nucleari, non solo nipponici, avevano già parlato di probabili fusioni delle barre di combustibile in tre dei sei reattori, ma l'operatore aveva confermato fino ad oggi solo la fusione nel reattore numero uno. Certamente sarebbe stato fondamentale sapere prima, soprattutto in Giappone, di quanto stava avvenendo nei reattori; ma in merito alla tempistica dell'annuncio, un funzionario della Tepco ha detto in conferenza stampa che l'operatore ha recuperato gradualmente tutti i dati da inizio maggio e li ha analizzati prima di giungere ad una conclusione. Con molta calma, evidentemente. Anche troppa.
In un'intervista, Koichi Nakano, professore di scienze politiche all'Università Sophia, ha dichiarato che "nelle prime fasi della crisi la Tepco potrebbe aver voluto evitare il panico. Ora la gente si è abituata alla situazione. Niente è stato risolto ma in città come Tokyo si è tornati alla normale attività". Potrebbe essere questa la strategia politica nascosta dietro il ritardo di Tepco. Peccato che in un frangente gravissimo come la fusione di un reattore, ogni strategia politica dovrebbe essere annullata dal più importante tema della sicurezza nucleare, eppure è stata adottata lo stesso questa strada pericolosa. Così, mentre appena due mesi fa tutto il mondo stava con il fiato sospeso di fronte al rischio di fusione del reattore uno, adesso si assorbe quasi con freddezza e distacco la fusione di tre reattori in totale.


sabato 21 maggio 2011

Fukushima e il grande silenzio

di Marco Cedolin – 20/05/2011
trovato su Arianna Editrice
Fonte: Il Corrosivo di Marco Cedolin
Poche catastrofi al mondo hanno avuto un’esposizione mediatica paragonabile a quella della tragedia di Fukushima .
Settimane intere di prime pagine, TG, approfondimenti in seconda serata, aggiornamenti su aggiornamenti, dibattiti, contraddittori, ipotesi, smentite, poi ancora ipotesi e ancora smentite.
Il tutto ad onor del vero costruito in maniera molto raffazzonata, con le immagini dei reattori che esplodevano ma l’esperto di turno che rassicurava trattarsi di esplosioni “controllate” per impedire disastri più gravi. Con i noccioli prossimi alla fusione, macchè già fusi, ma no fusi solo parzialmente. Con le quantità di radioattività disperse nell’aria e nell’oceano espresse in valori assoluti (di cui nessun cittadino normale potrebbe comprendere la valenza) o con l’ausilio di parametri perfino troppo semplici. Cento volte, mille, un milione di volte il valore normale di radioattività, con il cittadino a domandarsi  ma qual è il valore che fa male? E quanto male fa? E la Tepco,  titolare degli impianti che fornisce dati catastrofici, e il governo giapponese che li smentisce e la Tepco (costretta?) ad annunciare che i calcoli erano sbagliati……

Con i reattori coinvolti nella tragedia che aumentano e diminuiscono, come lucine dell’albero di Natale, con la zona di evacuazione sempre contenuta in una trentina di km, anche mentre le navi americane alla fonda fuggono al largo ad almeno 100 miglia.
 
 
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