Possibili basi Aliene sulla Luna! Diverse le prove e le ipotesi
Glenn
Steckling, un noto investigatore, ha rilasciato un’intervista molto
interessante durante il programma televisivo “Coast to Coast AM”.
Steckling, durante la conversazione con il conduttore Art Bell, ha
rivelato la possibile presenza di basi aliene sulla Luna.
L’agente
investigativo, grazie alla presenza di prove fotografiche, ha
praticamente svelato l’esistenza di attività aliena sulla base lunare.
Le foto, provenienti dalla NASA e dalle missioni Apollo, mostrano:
oggetti luminosi, attività minerarie, strutture a forma di piramide ed
anche diversi Ufo immortalati nelle vicinanze degli astronauti durante
la missione storica dell’Apollo 11.
Steckling,
dopo la morte del padre Fred nel 1991, ha deciso di continuare
l’attività investigativa portata avanti dalla sua famiglia. Durante
tutti questi anni Glenn ha continuato a divulgare il materiale scoperto
dal padre in oltre 60 anni ed è riuscito ad ottenere ulteriori prove
tangibili sugli avvistamenti Ufo.
Glenn
Steckling ha rivelato che sulla Luna ci sarebbe una forte attività
aliena; oltre 100 fotografie della Nasa, contenute anche nel suo ultimo
libro “ Basi Aliene sulla Luna 2”, mostrerebbero e svelerebbero questa
intensa attività, dimostrando la possibile vita extraterreste sulla
Luna.
Fin dagli
anni ’80 infatti sarebbero stati osservati diversi oggetti luminosi ed
alcune zone luminescenti. A confermare la tesi di Steckling ci sarebbero
anche le dichiarazioni dell’astronauta Gordon Cooper e quelle dello
scienziato francese Maurice Chatelain; i due sono a conoscenza di
numerosi inseguimenti da parte di astonavi aliene durante le missioni
della NASA sulla Luna, ed hanno inoltre affermato che gli alieni,
attraverso sembianze umane, vivrebbero sulla Terra.
L’astronauta
Gordon Cooper ha fornito inoltre dettagli clamorosi sulla vita
extraterrestre. Gli alieni, dice Cooper, visiterebbero spesso il nostro
pianeta con l’intenzione di stabilire dei contatti, e lui stesso afferma
di aver visto diverse navi aliene durante le sue missioni. La verità,
sempre secondo Cooper, non è stata mai svelata per non creare allarmismo
tra la popolazione mondiale, la NASA e gli Stati Uniti stanno negando
la verità al mondo.
Era dello
stesso avviso il fisico tedesco Hermann Oberth che dichiarò nel 1954 che
i dischi volanti, provenienti da un altro sistema solare, sarebbero
pilotati da esseri intelligenti che studierebbero il nostro pianeta.
Ken
Johnston, un ex dipendente della NASA, ha affermato che gli astronauti
avrebbero scoperto città aliene e resti di macchinari futuristici, con
tecnologie in grado di manipolare la gravità, sulla Luna. Ken ha inoltre
sostenuto che l’agenzia spaziale americana ha ordinato un cover- up
costringendolo a partecipare.
La NASA è
da sempre al centro delle polemiche ed è accusata di nascondere la
verità sugli Ufo e sulla vita extraterrestre sulla Luna, arrivando a
negare anche la sonda Viking che negli anni 70 rilevò forme di vita sul
terreno lunare.
Ken
Johnston L’ex dipendente ha affermato che alcuni astronauti scattarono
alcune foto scioccanti sulla Luna. La NASA gli chiese di distruggere le
prove fotografiche e lui si rifiutò finendo per essere licenziato. Kay
Ferrari, direttore del programma del suo laboratorio, invitò Johnston a
dimettersi per aver criticato il suo direttore, lui si rifiutò e venne
licenziato per giusta causa.
Johnston, una volta fuori dalle attività segrete del governo, si è scagliato ulteriormente con la NASA
Johnston, una volta fuori dalle attività segrete del governo, si è scagliato ulteriormente con la NASA
Anche
Gilbert Levin, lo scienziato che ha curato la spedizione su Marte a
bordo della sonda Vicking nel 1976, ha criticato aspramente la NASA.
Levin riuscì a dimostrare l’esistenza di vita extraterrestre su Marte ma
la NASA minimizzò il tutto finendo per far arrabbiare il noto
scienziato. Levin deluso fondò un sito Web per rivelare al mondo l’esistenza di vita sul pianeta rosso.
Apollo 17 e la scoperta inaspettata
Nel
dicembre 1972 due astronauti Eugene Cernan ed Harrison Schmitt, in
missione sulla Luna con l’Apollo 11, scattarono una foto sconvolgente.
Nell’immagine si intravede quella che sembra essere una testa di robot. I due astronauti non potevano credere ai loro occhi. Cernan ha dichiarato che non poteva essere un teschio umano in quanto non poteva sopravvivere all’impatto in un campo di detriti e l’esposizione prolungata alle radiazioni solari e cosmiche lo avrebbero ridotto in polvere. L’oggetto dunque ha un’origine meccanica, la testa ha una striscia rossa intorno al labbro superiore, come se fosse stata verniciata.
Nell’immagine si intravede quella che sembra essere una testa di robot. I due astronauti non potevano credere ai loro occhi. Cernan ha dichiarato che non poteva essere un teschio umano in quanto non poteva sopravvivere all’impatto in un campo di detriti e l’esposizione prolungata alle radiazioni solari e cosmiche lo avrebbero ridotto in polvere. L’oggetto dunque ha un’origine meccanica, la testa ha una striscia rossa intorno al labbro superiore, come se fosse stata verniciata.
Al cranio
sembra che manchi la mascella inferiore mentre è stata rilevata la
presenza delle due orbite, della fronte, delle arcate sopraccigliari,
del naso, degli zigomi e della metà superiore della mandibola. Il
mistero è rimasto irrisolto ed anche l’area è stata definita misteriosa
da Cernan. Numerose rocce avevano caratteristiche spettrali in grado di
riflettere la luce come i cristalli.
Il cratere di Aristarco
Nel 1958
l’astronomo russo Nikolai Kozyrev e l’equipaggio dell’Apollo 11 notarono
degli strani fenomeni lunari nel cratere di Aristarco. Questo famoso
cratere è il punto più chiaro della Luna visto dalla Terra e la sua
caratteristica principale è l’emissione di gas ed il suo cambiamento di
colore passando dal rosso al blu. Tra le ipotesi che sono state fatte è
emersa la possibilità, rilevata da Joe Szostack il noto autore di libri e
siti Web, che all’interno del cratere possa esserci un reattore a
fusione. In una foto della NASA sembrerebbe evidenziare 5 o 6 archi a
sostegno della struttura ed in primo una strada che conduce ad un lungo
tunnel illuminato.
Navicella Russa Luna 9
Il 3
febbraio 1966 “Luna 9” è diventato il primo veicolo spaziale senza
equipaggio ad aver raggiunto un altro pianeta e ad aver inviato foto
sulla Terra. Dalla foto si intravede quello che potrebbe essere un
veicolo a forma di nave, con un cavo che sembra estendersi dalla parte
posteriore dell’oggetto verso la superficie. Il contatto con la sonda
Luna 9 cessò 3 giorni dopo l’atterraggio.
Tutte
queste prove sembrano confermare la presenza di vita extraterrestre
sulla Luna, su Marte, sulla Luna marziana Phobos, la Luna di Saturno e
Titano. Tutto porta realmente a pensare che non siamo assolutamente
soli. Qualcuno ci studia e sorveglia su di noi, con quali intenzioni
ancora non è dato sapersi.
A cura di Stephan Mc Gregor
Per Segnidalcielo.it
Fonte: http://www.segnidalcielo.it/
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