Più l’economia
frena, più vola l’industria della guerra: il commercio delle armi non è
mai stato così fiorente. Secondo uno studio presentato di recente a
Londra, il mercato mondiale è cresciuto del 30% negli ultimi quattro
anni e potrebbe raddoppiare entro il 2020, con l’esplosione dei bilanci
militari, soprattutto in Asia. Il rapporto pubblicato da “Ihs Jane’s”
rivela che, tra il 2008 e il 2012, le esportazioni e le importazioni di
armi
nel mondo sono aumentate da 56,5 a 73,5 miliardi dollari (43-56 miliardi di euro). Il mercato potrebbe raggiungere i 100 miliardi dollari entro il 2018 e raddoppiare entro il 2020. Per contro, la quota di mercato dell’Europa occidentale è diminuita, scendendo dal 34,5 % del 2008 al 27,5 % nel 2012, mentre quella dell’Asia-Pacifico, tra cui la Cina, è salita dal 3,7 al 5,4% rispetto allo stesso periodo. «Stiamo assistendo alla più grande esplosione del commercio mondiale di armi che il mondo abbia mai conosciuto», sostiene l’analista Paul Burton, tra gli autori dello studio britannico.
nel mondo sono aumentate da 56,5 a 73,5 miliardi dollari (43-56 miliardi di euro). Il mercato potrebbe raggiungere i 100 miliardi dollari entro il 2018 e raddoppiare entro il 2020. Per contro, la quota di mercato dell’Europa occidentale è diminuita, scendendo dal 34,5 % del 2008 al 27,5 % nel 2012, mentre quella dell’Asia-Pacifico, tra cui la Cina, è salita dal 3,7 al 5,4% rispetto allo stesso periodo. «Stiamo assistendo alla più grande esplosione del commercio mondiale di armi che il mondo abbia mai conosciuto», sostiene l’analista Paul Burton, tra gli autori dello studio britannico.
Due
cose stanno accadendo, dice Burton: i bilanci della difesa si stanno
modificando nell’Est ed è aumentata la concorrenza internazionale nel
Uno stand fieristico presenta il tank tedesco Leopardmercato della
difesa. «Molti paesi asiatici hanno visto le loro esportazioni di armi
raddoppiare», riferisce Eric Piermont in un post su un sito
specializzato francese, tradotto da Pier Francesco De Iulio per
“Megachip”. La Cina ha notevolmente migliorato la sua capacità di
produzione ed è salita dal 10° all’8° posto tra gli esportatori
mondiali. «L’aumento delle esportazioni nella regione Asia-Pacifico –
evidenzia il rapporto – minaccia il dominio mondiale dell’industria
bellica statunitense». Tuttavia, assicura un altro analista di “Ihs
Janes’s”, Ben Moores, se la Cina sta facendo molto per l’esportazione ai
paesi asiatici vicini non è però presente in Medio Oriente, in
particolare per la qualità dei suoi armamenti. «Un paese sudamericano –
aggiunge Moores – Israele, leader mondiale nella produzione di droniha
recentemente restituito un sistema radar ad una società cinese perché
semplicemente non funzionava».
In Europa si
segnala la leadership della Francia, che è il terzo più grande
esportatore di armamenti nel mondo. Gli Stati Uniti sono attualmente
leader tra gli esportatori davanti a Russia e Francia, che hanno
importato 10,5 miliardi di dollari di attrezzature e servizi militari
dal 2008 e, secondo gli analisti, «le importazioni dovrebbero continuare
ad aumentare nel 2013». I bilanci della difesa dei paesi
dell’Asia-Pacifico dovrebbero superare quelle degli Stati Uniti e del
Canada dal 2021, raggiungendo 501 miliardi dollari (+35 % rispetto al
2013). In testa, nella regione asiatica, la Cina, seguita da India,
Giappone, Australia e Sud Corea. Nel complesso, i bilanci della difesa
del mondo dovrebbero continuare ad aumentare, fino a raggiungere 1.650
miliardi di dollari nel 2021 (+9,3 % rispetto al 2013). Israele, da
parte sua, è destinato a diventare il primo esportatore di droni da qui
alla fine del 2013, arrivando a venderne il doppio di quanto faranno gli
americani entro il 2014. «Le esportazioni israeliane sono davvero
impressionanti – dice Moores – considerando che molti paesi musulmani si
rifiutano di fare affari con loro».
Fonte: http://www.libreidee.org
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