PARTE EURO 2012, IL MASSACRO DEI RANDAGI OFFUSCA LA GRANDE FESTA DELLO SPORT
Ucraina. Un Paese del quale negli ultimi mesi si sta ampiamente parlando per due motivi, drammaticamente connessi tra loro: gli Europei di calcio, al via oggi, e il massacro dei cani randagi. E inevitabilmente l'immagine di questa terra è legata a quella dei cadaveri dei cani che ne punteggiano le strade.
La campagna mediatica che abbiamo lanciato ha dato i frutti sperati e le fila di coloro che, in forme diverse, hanno deciso di manifestare il loro sdegno per le continue uccisioni, si sono infoltite ogni giorno di più. Dagli animalisti convinti, agli sportivi che generalmente non si occupano di questioni legate agli animali, ai volti noti dello spettacolo italiano, fino ai politici.
Questo interessamento trasversale è parso evidente dal grande numero di richieste che abbiamo ricevuto per l'organizzazione di incontri di informazione e sensibilizzazione sul tema. Le persone avevano infatti il desiderio di sentire direttamente dalla voce del delegato OIPA in Ucraina, Andrea Cisternino, come e perché la terra ucraina si stava bagnando del sangue di animali innocenti e di ascoltare la testimonianza di chi ogni giorno ascolta lo strazio dei volontari e guarda gli occhi inespressivi dei cani ormai avvelenati o finiti a fucilate. Da Trento a Roma, passando per Udine, Venezia, Treviso, Milano, Torino, Bologna, Lucca, Firenze: in ogni città tanta commozione e la volontà di dare un contributo per aiutare chi è in prima linea a fare i conti con lo scempio compiuto dai dog hunter. Le conferenze tenute in giro per l'Italia da Andrea Cisternino con il preziosissimo contributo dei volontari ucraini, come Alina, che da sola accudisce oltre 80 randagi ed è già stata picchiata da chi quei cani vorrebbe farli sparire, sono anche state l'occasione per fare il punto sulle molte responsabilità di questa situazione.
La campagna mediatica che abbiamo lanciato ha dato i frutti sperati e le fila di coloro che, in forme diverse, hanno deciso di manifestare il loro sdegno per le continue uccisioni, si sono infoltite ogni giorno di più. Dagli animalisti convinti, agli sportivi che generalmente non si occupano di questioni legate agli animali, ai volti noti dello spettacolo italiano, fino ai politici.
Questo interessamento trasversale è parso evidente dal grande numero di richieste che abbiamo ricevuto per l'organizzazione di incontri di informazione e sensibilizzazione sul tema. Le persone avevano infatti il desiderio di sentire direttamente dalla voce del delegato OIPA in Ucraina, Andrea Cisternino, come e perché la terra ucraina si stava bagnando del sangue di animali innocenti e di ascoltare la testimonianza di chi ogni giorno ascolta lo strazio dei volontari e guarda gli occhi inespressivi dei cani ormai avvelenati o finiti a fucilate. Da Trento a Roma, passando per Udine, Venezia, Treviso, Milano, Torino, Bologna, Lucca, Firenze: in ogni città tanta commozione e la volontà di dare un contributo per aiutare chi è in prima linea a fare i conti con lo scempio compiuto dai dog hunter. Le conferenze tenute in giro per l'Italia da Andrea Cisternino con il preziosissimo contributo dei volontari ucraini, come Alina, che da sola accudisce oltre 80 randagi ed è già stata picchiata da chi quei cani vorrebbe farli sparire, sono anche state l'occasione per fare il punto sulle molte responsabilità di questa situazione.
I due principali imputati sono, come da mesi denunciamo, la Uefa e il governo ucraino. Perché se il direttore della Uefa Martin Kullen chiese al governo di ripulire le strade dai randagi, sancendo quindi la responsabilità morale della federazione, è stato poi il governo a demandare ai sindaci l'uccisione dei cani consentendo modalità quali l'avvelenamento tramite bocconi o inoculamento, l'uso di armi da fuoco e i forni crematori mobili. Tutto ciò trasformando la legge del 2006 sulla tutela degli animali in carta straccia.
Le testimonianze video e fotografiche prodotte dal delegato OIPA in Ucraina hanno fatto il giro delle principali televisioni, le principali associazioni animaliste italiane hanno deciso di appoggiare l'OIPA e numerosi esponenti della politica italiana hanno intrapreso azioni volte a condannare i fatti ucraini. L'interessamento delle autorità italiane ha avuto la sua massima espressione nel lavoro diplomatico portato avanti dall'Ambasciata italiana a Kiev. L'Ambasciatore Fabrizio Romano ha infatti ampiamente supportato Andrea Cisternino impegnandosi personalmente per ottenere un incontro, avvenuto lo scorso 29 maggio, tra l'OIPA e il Vice Ministro dell'Ecologia, dell'Ambiente e delle Risorse Naturali ucraino Igor Lazarevich Vildman. Per la prima volta un rappresentante del governo ha ascoltato ciò che accade ai randagi nelle strade dalla voce di chi lo documenta da ormai due anni. La piaga dei dog hunter, il disagio dei volontari di strada, lo sdegno internazionale sono stati finalmente portati negli uffici del potere per chiedere interventi concreti. I funzionari del Ministero si sono attivati per verificare le molte notizie fornite e hanno richiesto l'invio della documentazione fotografica prodotta in questi ultimi mesi. Vildman ha inoltre chiesto la disponibilità del delegato OIPA Ucraina di entrare a far parte della Commissione Benessere Animale di Kiev, un organismo che ha il compito di modificare e attualizzare l'attuale legge che tutela gli animali.
Lo spiraglio che si è aperto lascia ben sperare e verrà sfruttato al massimo perché l'attenzione rimanga alta anche ora che i riflettori su Euro 2012 si sono spenti. Il randagismo e le inesistenti politiche per gestirlo saranno infatti un problema ancora più sentito nei prossimi mesi, quando rimarranno chiuse dentro i confini ucraini. Ecco perché è necessario aprire un canale di dialogo con il governo, continuare a fare pressione e offrire valide alternative sia alle uccisioni dei cani in strada sia all'eutanasia nei canili.
Nonostante tutto, dall'Ucraina non arrivano soltanto notizie di morte. Il 17 maggio scorso, infatti, abbiamo festeggiato l'arrivo in Italia di Ciliegia, la randagia rimasta paralizzata agli arti posteriori dopo che le avevano sparato mentre allattava i suoi piccoli, tutti morti sul colpo.
Ora Ciliegia corre felice con il suo carrellino nel giardino della sua nuova casa di Bologna, insieme alla sua nuova "mamma" italiana, Cristina, e ad una "sorella" a quattrozampe, Eden.
Ciliegia che sorride alla vita: è questa l'immagine che noi vorremmo che in futuro si potesse sempre associare all'Ucraina.
Le testimonianze video e fotografiche prodotte dal delegato OIPA in Ucraina hanno fatto il giro delle principali televisioni, le principali associazioni animaliste italiane hanno deciso di appoggiare l'OIPA e numerosi esponenti della politica italiana hanno intrapreso azioni volte a condannare i fatti ucraini. L'interessamento delle autorità italiane ha avuto la sua massima espressione nel lavoro diplomatico portato avanti dall'Ambasciata italiana a Kiev. L'Ambasciatore Fabrizio Romano ha infatti ampiamente supportato Andrea Cisternino impegnandosi personalmente per ottenere un incontro, avvenuto lo scorso 29 maggio, tra l'OIPA e il Vice Ministro dell'Ecologia, dell'Ambiente e delle Risorse Naturali ucraino Igor Lazarevich Vildman. Per la prima volta un rappresentante del governo ha ascoltato ciò che accade ai randagi nelle strade dalla voce di chi lo documenta da ormai due anni. La piaga dei dog hunter, il disagio dei volontari di strada, lo sdegno internazionale sono stati finalmente portati negli uffici del potere per chiedere interventi concreti. I funzionari del Ministero si sono attivati per verificare le molte notizie fornite e hanno richiesto l'invio della documentazione fotografica prodotta in questi ultimi mesi. Vildman ha inoltre chiesto la disponibilità del delegato OIPA Ucraina di entrare a far parte della Commissione Benessere Animale di Kiev, un organismo che ha il compito di modificare e attualizzare l'attuale legge che tutela gli animali.
Lo spiraglio che si è aperto lascia ben sperare e verrà sfruttato al massimo perché l'attenzione rimanga alta anche ora che i riflettori su Euro 2012 si sono spenti. Il randagismo e le inesistenti politiche per gestirlo saranno infatti un problema ancora più sentito nei prossimi mesi, quando rimarranno chiuse dentro i confini ucraini. Ecco perché è necessario aprire un canale di dialogo con il governo, continuare a fare pressione e offrire valide alternative sia alle uccisioni dei cani in strada sia all'eutanasia nei canili.
Nonostante tutto, dall'Ucraina non arrivano soltanto notizie di morte. Il 17 maggio scorso, infatti, abbiamo festeggiato l'arrivo in Italia di Ciliegia, la randagia rimasta paralizzata agli arti posteriori dopo che le avevano sparato mentre allattava i suoi piccoli, tutti morti sul colpo.
Ora Ciliegia corre felice con il suo carrellino nel giardino della sua nuova casa di Bologna, insieme alla sua nuova "mamma" italiana, Cristina, e ad una "sorella" a quattrozampe, Eden.
Ciliegia che sorride alla vita: è questa l'immagine che noi vorremmo che in futuro si potesse sempre associare all'Ucraina.
Alessandra Ferrari - Ufficio stampa Oipa
fonte: nelcuore.org
Ma cero, se è per me sono disoccupati anche questi, e che me ne frega degli europei ... piuttosto gioco ad un bel sparatutto, hahahha!
RispondiEliminaBOICOTTARE è la mia personalissima guerra quotidiana e proprio perché più eviti e meglio vivi