« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



lunedì 11 luglio 2011

LA GUERRA E’ GUERRA!!!

Grazie SDEI per la segnalazione.
Fonte: http://www.lolandesevolante.net
Utilizzerò le 10 regole sulla strategia del consenso elaborate dal noto linguista e ispiratore del movimento di Seattle, Noam Chomsky, per preconizzare cosa potrà avvenire nei prossimi giorni, nei palazzi dove si prendono le decisioni –  e dove l’odore dello Sterco del Diavolo, non dà fastidio –  , sugli scontri tra Valsusini e “Repubblica degli elmetti” targata R. Maroni (ex marxista-leninista e accusato di oltraggio a pubblico ufficiale)

1 – La strategia della distrazione.

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

Ciò che si farà è utilizzare i black bloc come fonte primaria di distrazione mediatico/giornalistica, suscitando negli ascoltatori/lettori sentimenti contrastanti ma, soprattutto, mischiando, accumunando e , alla fine, identificando i black bloc con tutti i Valsusini.

 

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione.

Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

Di conseguenza, si cercherà di far salire la temperatura degli scontri, dando ragione alle forze dell’ordine, “vittime” dell’aggressione dei manifestanti, e con loro, si darà sempre più risalto ai lavoratori del cantiere e di tutti coloro che, a causa delle manifestazioni, si vedranno privati della libertà di proseguire le loro normali attività.

3 – La strategia della gradualità.

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

In questo caso si sprecheranno le apologie sull’indiscutibile utilità della Tav per rilanciare l’economia del Piemonte e di tutta la nazione.
Infatti, il tunnel sotto la manica, proposto con lo stesso genere di ragioni, a favore del nord della Francia in piena depressione economica, è fallito due volte e, in tutti e due i casi, chi ha pagato, sono sempre stati solo i cittadini francesi che versavano le tasse.


4 – La strategia del differire.

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
In breve, le forti ragioni del sì, secondo i poteri del cemento, del ferro e dell’alta finanza.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini.

La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

Aspettatevi ogni genere di format televisivo e di suggestione cartellonistica in giro per le città, esempio: “Aiutateci a costruire un sogno” o “La Tav si farà e sarà una grande vittoria per tutti.” Infatti, sarà la pubblicità di un’opera inutile, la prossima arma silenziosa.

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.

Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
Vedrete quante interviste lacrimose ai genitori dei poveri paladini della “giustizia” e dell’ “ordine” (Maroni e Napolitano  accusano di tentato omicidio i manifestanti) e di pensionati che vogliono continuare la loro esistenza, scivolando lungo il piano inclinato che li porterà al loro egoistico sarcofago.

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità.

Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
Scordatevi approfondimenti  o contradditori sulle Ragioni del NO.
Ve li dovete cercare da soli.
(per fortuna non siamo in Cina…per ora.)

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.

Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

No comment

9 – Rafforzare il senso di colpa.

Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
Ecco perché occorre riempire coraggiosamente gli spazi fisici di umanità e non di slogan virtuali.

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca.

Negli ultimi 50’anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa”

Ergo: non ascoltiamoli!!!
Quando mettono in campo l’esercito, potenti mezzi e chilometri di filo spinato, l’unica cosa che stanno facendo è GUERRA!!!
Stanno attaccando la libertà del popolo e la democrazia senza nessuna pietà!
Hanno i loro servi, ma non avranno i loro schiavi.

tratto da:  www.stampalibera

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