Marianna Gualazzi
[…] Possiamo davvero credere che la Monsanto stia agendo per il bene dellʼumanità? Possiamo fidarci di unʼazienda che ha messo sul mercato i più dannosi prodotti della storia della chimica industriale? Possiamo pensare che sia riuscita ad imporre i propri OGM senza compiere pressioni e attività di lobby su governi, amministrazioni, mondo scientifico? Stimolata da queste domande, Marie-Monique Robin – autrice del libro Il mondo secondo Monsanto – ha realizzato unʼinchiesta unica e di grande forza che svela il “lato oscuro” della multinazionale di Saint Louise: lʼabbiamo intervistata in esclusiva per il Consapevole per approfondire con lei i temi più scottanti legati alla Monsanto e agli organismi geneticamente modificati.
Perché ha iniziato ad interessarsi alla Monsanto?
Sono giornalista da 25 anni e ho viaggiato in tutto il mondo per realizzare documentari. Nel corso nel mio lavoro, non mi ero mai direttamente interessata alla Monsanto, ma mi ero imbattuta diverse volte “per caso” nella multinazionale di Saint-Louise soprattutto mentre lavoravo ai tre documentari che ho realizzato sul tema della biodiversità – Les pirates du vivant (I pirati del vivo); Blé: chronique dʼune mort annoncée? (Grano: cronaca di una morte annunciata); Argentine: le soja de la faim (Argentina: la soia della fame). […] Inoltre cʼè una motivazione più profonda che mi lega a questi temi: sono figlia di agricoltori e sono nata e cresciuta in una fattoria in Francia.
Qual è il legame tra gli OGM e la biodiversità?
Sono strettamente collegati: gli OGM sono piante geneticamente modificate per resistere ad un erbicida prodotto dalla Monsanto e chiamato Roundup, inoltre i semi OGM sono coperti da brevetto per cui lʼagricoltore che vuole piantare semi OGM deve firmare un contratto con la Monsanto con cui di non avere il diritto di trattenere una parte del raccolto per la riproduzione dei semi: lʼagricoltore è obbligato ad acquistare tutti gli anni delle nuove sementi. Monsanto ha istituito una vera e propria polizia dei geni che vigila sugli agricoltori controllando che ogni anno riacquistino le sementi brevettate. […] Il modello delle culture transgeniche, del monopolio sui semi espropria i contadini del possesso delle varietà locali che sono state selezionate dagli agricoltori e dalla natura stessa nel corso dei secoli per resistere e svilupparsi in un determinato territorio con determinate caratteristiche ambientali e climatiche, e mette profondamente in crisi la sicurezza di un sistema alimentare basato appunto sulla diversità […].
Gli OGM sono una minaccia per lʼagricoltura biologica?
Assolutamente sì. […] Una volta installata in un territorio una coltivazione OGM questa va a colonizzare tutta lʼarea, più o meno velocemente a seconda del tipo di coltivazione […].
La Monsanto ha un potere tale da condizionare lʼinformazione e da esercitare pressioni su istituzioni e governi?
Questo per me è stata una vera scoperta: sapevo che le grandi multinazionali facevano attività di lobby sui governi ma quello che ho scoperto, a questo proposito, relativamente a Monsanto e allʼamministrazione USA è assolutamente incredibile: il meccanismo delle revolving doors (porte girevoli) è assolutamente evidente nel caso Monsanto.
[…]
E per quel che riguarda le pressioni sul mondo scientifico e accademico?
Anche in questo caso sono consistenti e documentate (nel mio libro si trovano diverse testimonianze al riguardo). Anche le ricerche di una studiosa italiana – Manuela Malatesta – sono state ostacolate dalla Monsanto. Ho incontrato Manuela Malatesta il 17 novembre 2006 allʼUniversità di Pavia. Era ancora traumatizzata dallʼesperienza che aveva vissuto e che lʼaveva costretta a lasciare lʼUniversità di Urbino, in cui aveva lavorato per oltre dieci anni. […]
Ha ricevuto pressioni dalla Monsanto prima della pubblicazione dellʼinchiesta o dopo la sua uscita?
Monsanto non ha assolutamente reagito in maniera diretta. Però ho il sospetto che sul mio blog, che raccoglie molti visitatori ogni giorno, scrivano regolarmente sotto pseudonimo alcuni soggetti “prezzolati” che si preoccupano di sostenere – a qualunque ora del giorno e della notte, e anche nei giorni più impensati dellʼanno (ad esempio il 31 dicembre) – che la pericolosità degli OGM non esiste e che la mia inchiesta non ha solide basi. […]
Il libro e il film da lei realizzati hanno avuto un grande successo, non solo in Francia. Come spiega lʼinteresse suscitato nel pubblico dal suo lavoro?
Questo libro e questo film sono arrivati “al momento giusto”: un momento in cui i consumatori, in tutto il mondo, si preoccupano sempre di più di quello che mettono nel loro piatto, di ciò che mangiano.
[…]
Quindi la storia e il comportamento della Monsanto possono essere un esempio di come tutte le multinazionali si conducono?
Si tratta di un esempio perfetto di come le multinazionali introducono sul mercato prodotti dannosi o tossici, un esempio degli effetti più dannosi del capitalismo globalizzato, di un mondo regolato dal profitto, dallʼaccumulo di denaro e di potere.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sto già lavorando ad un nuovo documentario sulle origini ambientali del cancro e del morbo di Parkinson.
[Ndr] Estratti da M. Gualazzi, Intervista a Marie-Monique Robin. Monsanto: un mondo a misura di multinazionale. Tutte le ombre del leader mondiale produttore di OGM, in “Il Consapevole”, n. 20 lugliosettembre 2009, Macro Società Cooperativa.
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