GEAPRESS – Entro fine mese il Parlamento europeo dovrà pronunciarsi sulla carne proveniente da animali clonati. Si discuterà del Regolamento sui “Novel Food”, ovvero alimenti o ingredienti alimentari nuovi, quelli “diversi” dagli alimenti naturali, vuoi perché il processo produttivo è diverso dal convenzionale, vuoi perché sono state effettuate modificazioni genetiche.
Dietro queste amene parole si nascondono, in effetti, cibi mostro e sofferenza animale.
I parlamentari europei sarebbero intenzionati  a trovare una mediazione per evitare che la carne clonata, ma anche il latte ed i formaggi, finiscano sugli scaffali dei supermercati europei, anche se alcuni vorrebbero solo il divieto per gli animali clonati di prima generazione.
Insomma, mostri e cibi mostri starebbero per avere il beneplacito del Parlamento europeo; lo stesso Vicepresidente vicario del Parlamento, Gianni Pittella,  ha spiegato che inserire nel Regolamento un articolo che precisa che “nessun cibo proveniente da animali clonati, o loro discendenti, sarà immesso nel mercato comune” potrebbe essere insufficiente a vietarlo!


Ma cosa ci stanno a fare a Bruxelles?
Lo scorso anno un’indagine dell’Eurobarometro, servizio della Commissione Europea  che analizza tendenze ed opinioni dei cittadini degli Stati membri e dei Paesi candidati, ha messo in evidenza la contrarietà del 60% degli intervistati a fronte del 23% dei favorevoli.
Il sondaggio era teso a conoscere l’indice di gradimento relativo alle opportunità economiche nazionali che la clonazione  porterebbe.
Ovviamente di salute dei cittadini e di benessere animale non se ne parla! Euro e dollari fanno, come la solito, la differenza.
Teoricamente, oggi, in Europa sarebbe vietato di servirsi delle tecniche di clonazione di bovini e suini per scopi alimentari, ma…la clonazione per scopi “curativi”  farmaceutici è permessa.
La dipendenza dagli USA è lampante, la Food e Drug Administration ha dichiarato che “carne e latte di bestiame concepito in laboratorio non sono dannosi, né provocano effetti collaterali od allergie”. Dalle nostre parti si dice : Acquaiuolo, è fresca l’acqua?
L’EFSA, l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea, concorda anche se manifesta un non credibile interesse per la qualità della vita degli animali clonati “vita più breve, anomalie e problemi respiratori”.
Intanto a novembre scorso l’Agenzia inglese per la Sicurezza (FSA) alimentare ha  già dato il via libera alla bistecca clonata.
I fornitori? Bovini fotocopia!
Il direttore della FSA, Andrew Wadge, ha dato il via libera: i ‘prodotti’ fotocopia non fanno male alla salute e sono identici ai tradizionali!
Sicuro il direttore, secondo lui gli studi della Advisory Committee on Novel Foods and Processes sono indipendenti, tanto che la FSA si avvale proprio di quegli studi per approvare o meno il Novel Food. Acquaiuolo…..
Promossa la bistecca clonata, qualsiasi allevatore inglese potrà chiedere, ed ottenere, la licenza.
Soddisfatti gli allevatori inglesi che ritengono la clonazione “semplicemente” una tecnica sofisticata per la riproduzione di bovini, suini e caprini. Dolly docet.
Le proteste animaliste in Inghilterra non sono mancate, con diverse sfumature, sono state evidenziate soprattutto le sofferenze  degli animali clonati.
Clonata e non clonata non abbiamo il bisogno, ma non abbiamo soprattutto il diritto, alla bistecca. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

fonte:  www.geapress.org