Ancora una volta Italia assassina
Missione Libia 2011, le operazioni “tenute nascoste agli italiani” rivelate dal generale Giuseppe Bernardis. 1900 raid e 456 bombardamenti
Ansa Giuseppe Bernardis,
I bombardamenti dei caccia italiani sulla Libia sono stati tenuti nascosti per motivi politici. L’ammissione viene da una fonte particolarmente qualificata, lo stesso capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Giuseppe Bernardis, che attribuisce questo deficit di comunicazione alla “situazione critica di politica interna” in cui viveva allora il Paese.
Bernardis presenta nel pomeriggio un libro edito dalla Rivista Aeronautica – “Missione Libia 2011. Il contributo dell’Aeronautica Militare” – in cui finalmente si racconta tutto di quella missione. E non ha peli sulla lingua. Negli oltre sette mesi di guerra in Libia, dal 19 marzo al 31 ottobre 2011, “è stata fatta un’attività intensissima – racconta – che è stata tenuta per lo più nascosta al padrone vero dell’Aeronautica Militare, che sono gli italiani, per questioni politiche, per esigenze particolari. C’erano dei motivi di opportunità, ci veniva detto, e noi chiaramente non abbiamo voluto rompere questo tabù che ci era stato imposto. Questo è il motivo per cui questo volume esce solo adesso, un anno dopo”.
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