« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



venerdì 30 novembre 2012

Cinismo commerciale


fonte: crepanelmuro

Catherine

Udite udite..
(dal Belgio)


Acquistando una certa marca di caffè, siete in grado di offrire, e cito: "molto di più di una tazza di caffè ai poveri: date loro calore umano!"
Praticamente, ogni volta che voi comprate un pacchetto, regalate ben due tazze di caffè.
E per ogni 10 “mi piace” o "condividi" cliccati sul sito, una altra tazza ancora sarà offerta ai poveri, grazie a voi!

Se acquistate una certa marca di pannolini, permettete a l'UNICEF di regalare un vaccino contro il tetano. E non finisce qui: per ogni bacio inviato al sito, un altro vaccino verrà offerto!
Grazie a voi ...

Se questo non è cinismo deliberato..
Queste marche, tra le più costosi sul mercato, stanno semplicemente usando i più poveri per i loro slogan pubblicitari.
Persone che non potranno mai permettersi di comprarli si ritrovano, senza volerlo (quanto guadagna un attore per una pubblicità?), ad essere i promotori di prodotti che non avrebbero certo bisogno di incrementi di vendita per decidere di regalare caffè o vaccini ai più poveri!

Basterebbe consumare in modo più intelligente ed economico, risparmiare, e in un batter d’occhio ci sarebbe abbastanza denaro da spartire per regalare un sacco di cose (sicuramente più utili) a chi più ne ha bisogno.
Ma no, siamo invitati invece a consumare ciò che è più costoso, e persino a cliccare sui siti corrispondenti che in futuro si ricorderanno certamente di noi per i loro fini commerciali ..

E sappiamo bene (e lo sanno anche i promotori di tali campagne pubblicitarie) che coloro che sono immersi quotidianamente nella miseria del mondo tentano spesso di renderla più sopportabile a chi la subisce, e che non possono rifiutare tali offerte...

In parte perché è più facile per i consumatori acquistare il caffè e lasciare che sia una gruppo, una marca, a incaricarsi della “beneficenza”, invece di doverla fare da sé.
Ma anche perché persino chi è senza soldi farà lo sforzo di acquistare una marca costosa … se è per una buona azione.

Certamente per alcuni l'intenzione apparirà probabilmente lodevole e sarà ritenuta valida perché parte da un buon sentimento. E sicuramente sarà così per tutti i consumatori che stanno al gioco …

Questa non sarebbe che l’ennesima strategia commerciale se per attuarla non fossero messe in mezzo persone ridotte alla miseria.
E’ è questo soprattutto che, fondamentalmente, mi disturba …

annelowenthal.wordpress.com

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