Marco Cedolin
Curiosando
fra telebugia e giornalacci assortiti, si può apprendere quello che
la maggior parte degli italiani sapeva in fondo da tempo, ma
generalmente non poteva affermare pubblicamente, pena l'accusa di
razzismo che pur priva di fondamento è di quelle che danno sempre
fastidio.
Gli
immigrati rendono più della droga, ma non alle bande di scafisti che
traghettavano sul suolo italico le orde dei disgraziati, bensì alla
mafia, politica e non, italiana che attraverso Coop ed Acli si
occupava dell'accoglienza dei profughi, prima che "Mare nostrum"
scalzasse perfino gli scafisti, sostituendoli con la Marina militare
italiana.....
e chiudesse il cerchio, su un'operazione di malaffare
miliardaria, costruita sulle spalle degli immigrati, trattati alla
stessa stregua di un carico di droga e degli italiani, costretti a
finanziare di tasca propria il dumping sociale che li sta
strangolando....
Spulciando
quanto trapela dall'inchiesta romana sull'intreccio carnale fra mafia
e politica nella capitale, si comprende fin da subito quanto
profondamente il malaffare sia incistato all'interno delle cosche
politiche di destra e di sinistra (ma davvero per qualcuno hanno
ancora senso queste suddivisioni?) rendendole complici ed
indispensabili l'una nei confronti dell'altra.
Così
come si capiscono le ragioni per cui la politica tutta, della quale
le Coop e le Acli sono il naturale serbatoio di denaro, unitamente al
gotha delle grandi industrie e delle varie lobby che attraverso il
dumping sociale stanno costruendo profitti miliardari, continua a
finanziare (con i soldi degli italiani) l'operazione "immigrazione
selvaggia", in un paese dove un cittadino su due è praticamente
senza lavoro.
Non
solidarietà pelosa e neppure spirito umanitario, come viene lasciato
intendere a chi ancora crede al volto buonista dello stato, ma
semplicemente soldi, tanti soldi, che la "nuova droga",
sotto forma di esseri umani da sfruttare, garantisce in quantità
cospicua, uno sbarco dopo l'altro.
Anche
questa è l'Italia, un paese dove impazza la guerra fra poveri,
mentre i "ricchi" banchettano a caviale e champagne,
condito da tanta solidarietà, di quella che ingrassa i conti in
banca, naturalmente.
Autore: Marco Cedolin
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