« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



lunedì 6 agosto 2012

Buongiorno, mi chiamo Curiosity


fonte: www.luogocomune.net

Dall'ANSA di oggi leggiamo: "Tutto sta procedendo bene e si prevede anche bel tempo, su Marte, per la missione della Nasa che lunedi' mattina si prepara a portare sulla superficie del pianeta rosso il rover Curiosity."

Per fortuna, ero molto preoccupato che la nostra sonda dovesse arrivare in un giorno di pioggia. Già Marte è deprimente quando c'è il sole...

"Dopo un viaggio di otto mesi, nel quale ha percorso più di 560 milioni di chilometri, il rover laboratorio Curiosity si prepara ad affrontare una delle missioni più ambiziose mai tentate: dovrà scendere nella rarefatta atmosfera marziana come un proiettile lanciato alla velocità di oltre 21.000 chilometri orari per rallentare fino a fermarsi sulla superficie nell'arco di sette minuti."

E cosa ci sarebbe di così ambizioso? Le altre sonde arrivavano forse a passo d'uomo, caute caute, e non rallentavano nemmeno prima di posarsi sulla superficie? Anzi, su Marte ci va di lusso, perchè c'è l'atmosfera, e quindi si può usare il paracadute. Pensate invece alle sonde Surveyor, che sono atterrate intatte sulla Luna senza atmosfera. Quello sì che è un miracolo di "ambizione". (Però erano altri tempi, bisogna dirlo. Oggi non c'è più la tecnologia di una volta).


 
"In questa manovra difficilissima, nella quale Curiosity eseguirà autonomamente centinaia di operazioni, il robot-laboratorio dovrà centrare quella che gli esperti della Nasa definiscono la "cruna di un ago", ossia il punto del cratere Gale più interessante per andare a cerca tracce di vita passata su Marte."

Ma come sarebbe? Andiamo a cercare tracce di vita, e sappiamo già dove trovarle? (Mi viene in mente quel mafioso, che fu "trovato" dalla polizia a casa sua, dopo 20 anni che ci viveva tranquillamente con la mamma).

"E' il più grande laboratorio automatico che abbia mai funzionato sul pianeta rosso ..."

Sai che sforzo. Ne abbiamo mandato tre in tutto! Pensa se il terzo fosse stato più scrauso degli altri due.

"... e andrà a cercare tracce di vita. "

- Buongiorno, io mi chiamo Curiosity - disse la sonda, mentre stiracchiava le sottili braccina - Sono appena arrivata dalla terra, e sono molto curiosa. Lei per caso è una "traccia di vita"? [continua]


- Io no. Io sono un semplice sasso - rispose una pietra grigiastra - E nemmeno tanto evoluto, volendo: sono tutto silicio e basalto. Provi un pò più in giù, lì dove c'è quello spuntone di roccia. Forse lì le sanno dire qualcosa.

- Grazie, molto gentile.

Bzzzzzz -- rmmmmm --- frrrrrr. Curiosity si mise in moto, avanzò di qualche metro, e si fermò davanti allo spuntone di roccia.

- Buongiorno, io mi chiamo Curiosity. Qui per caso ci sono tracce di vita?

- No, qui no - rispose lo spuntone sbadigliando - Almeno, negli ultimi tre milioni di anni non ho visto succedere niente qui intorno. Prima non saprei, perchè io non c'ero ancora. Però può provare un pò più giù, dove c'è quel mucchietto di sabbia. Mi sembra di aver sentito parlare di tracce di vita, da quelle parti.

- Grazie, buona giornata.

Bzzzzzz -- rmmmmm --- frrrrrr. Curiosity avanzò ancora, e si fermò davanti al mucchietto di sabbia.

- Buongiorno, io mi chiamo Curiosity, e sono molto curiosa. Qui ci sono per caso tracce di vita?

- Certo, non le vede? - rispose il granello di sabbia.

- Ma dove, scusi? - disse Curiosity.

- Si avvicini - disse il granello.

Il braccio meccanico di Curiosity si allungò, finchè il suo occhio di vetro non arrivò quasi a sfiorare il terreno.

- Io continuo a non vedere niente.

- Guardi bene, più da vicino - disse il granello di sabbia - Lo vede quell'atomo di carbonio attaccato all'idrogeno, proprio lì sotto le tre molecole di zinco?

- Veramente no, non ce la faccio a vedere così in piccolo. D'accordo che sono attrezzata, ma non fino a questo punto.

- Vabbè, allora faccia una bella cosa. Salga su quella collina, e guardi la vallata che c'è dall'altra parte. Noterà delle grandi strutture geometriche, regolari, larghe centinaia di chilometri. Quelle di certo non possono essere state prodotte da cause naturali.

- Grazie, ma quelle le conosciamo già. Si vedono benissimo anche dalla terra.

- E allora, scusi, che cosa è venuta a fare fino a qui?

Lo sapete quanto è costato il progetto delle "rover" marziane? Due miliardi e mezzo di dollari. E lo sapete dove sono finiti tutti quei soldi? Non certo nelle tasche del 99% della popolazione (da lì casomai li hanno presi). Riuscite quindi ad immaginare quanto costeranno le future "missioni umane" su Marte, che sono già in stato di progettazione? E dove andranno a finire tutti quei soldi, visto che ovviamente su Marte non ci andremo mai?

A proposito, oggi 6 agosto è anche l'anniversario dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima. Così, tanto per rimarcare la coincidenza.

Massimo Mazzucco

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