« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



lunedì 20 giugno 2011

Panama, 250 morti e nessun colpevole

Scritto da
Maurizio Campisi

C'é il rischio che rimanga senza colpevoli la tragedia sanitaria che nel 2006 fece almeno 250 morti a Panama. La giustizia spagnola, che stava investigando per accertare le responsabilità della Rasfer International implicata nel caso, ha deciso di archiviare tutta la vicenda.
Ma vediamo i fatti. Nel 2003 l'equivalente della mutua a Panama, apre il cartello di licitazione di 9mila chili di glicerina per elaborare nel paese uno sciroppo per la tosse. Il concorso viene vinto dalla panamense Medicom, che compra la glicerina alla spagnola Rasfer, con sede a Barcellona.
La glicerina giunge a Panama e la Medicom prepara lo sciroppo per la tosse, che finisce tra i prodotti del sistema sanitario nazionale. Quello che non sanno a Panama é che la Rasfer ha
comperato a sua volta la glicerina in Cina ad un'azienda di Pechino, la CNS Fortune Way che a sua volta l'aveva acquistata dal fabbricante originale, a Hengxiang: ¨miracoli¨ della globalizzazione.
Tra tutti i passaggi ed acquisti, si perde di vista l'elemento più importante, il dettaglio che specifica la salubrità del prodotto. La glicerina proveniente dalla Cina non é adatta al consumo umano, contiene infatti dietilenglicole: se ricordate, l'Italia nel luglio 2007 sequestrò confezioni di dentifrici Colgate adulterati per la sospetta presenza di questa sostanza altamente tossica.
Nessuno alla Rasfer si preoccupa di verificare se la glicerina proveniente dalla Cina é adatta per il consumo umano. Senza effettuare alcuna analisi, il prodotto come arriva, viene rimandato a Panama. La tragedia é dietro la porta. Nell'ottobre 2006 gli ospedali di Panama cominciano a riempirsi di centinaia di malati che presentano tutti gli stessi sintomi: nausea, vomito, lesioni al fegato e al pancreas, crisi renali. Quando le autorità sanitarie cercano di dare una risposta a quella che sembra un´epidemia, si trovano di fronte a un comune denominatore: la povertà.

Tutti i malati appartengono alle classi più umili e tutti hanno fatto ricorso al sistema sanitario per curare influenza e raffreddore. Si manda ad analizzare lo sciroppo per la tosse e si trova la causa della tragedia: il dietilenglicole. Intanto, i malati muoiono come mosche. L'emergenza, a distanza di anni, continua. I casi accertati di decessi che vengono portati davanti alla giustizia spagnola sono più di 250, ma le autorità panamensi assicurano che sono e saranno molti di più, perché chi ha
bevuto lo sciroppo é segnato per sempre. La sostanza tossica avvelena il sangue e danneggia irrimediabilmente pancreas, fegato e reni. Sono in centinaia oggi a sottoporsi a dialisi e continuano a morire. Il Comité de víctimas parla di migliaia di casi.
Ciononostante, in Spagna il giudice Ismael Moreno, ha accettato la tesi della Rasfer: l'impresa aveva chiesto glicerina commestibile e non stava nelle loro competenze accertare una volta ricevuto il prodotto. Di fatto, i dirigenti della Rasfer hanno ammesso che i bidoni di glicerina non abbandonarono mai il porto di Barcellona e come arrivarono dalla Cina vennero diretti a Panama. Per il giudice Moreno, l'azienda é una intermediaria commerciale e non è obbligata a controllare cosa stia vendendo.
La decisione spagnola ha scatenato un'ondata di proteste a Panama. I legali dello Stato panamense hanno deciso di andare in appello, anche perché in possesso della documentazione cinese che assicura la malafede dell'azienda spagnola, che sapeva di stare comperando glicerina nociva alla salute. I tempi per diramare la questione legale saranno lunghi e, a quasi cinque anni dai fatti, a questo punto non si ha nemmeno la sicurezza che i responsabili delle morti verranno assicurati alla giustizia. Intanto, a Panama continua la sofferenza dei malati: gli effetti del dietilenglicole sono terribili e non lasciano scampo.

  
letto su:  eliotroporosa.blog

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