« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



martedì 8 ottobre 2013

Philadelphia Experiment - Fantasia o realtà?

Mauro Paoletti

La possibilità di compiere viaggi a ritroso nel tempo, o in altre dimensioni, ha sempre affascinato l'uomo, ed è il tema ricorrente della letteratura fantascientifica e di molti lavori cinematografici, fra i quali: "Ritorno dalla 4adimensione", "Ritorno al futuro", "Timecop", "Star Trek Primo contatto", "L'esercito delle 12 scimmie" e "Philadelphia Experiment".

Quest'ultimo, contrariamente agli altri, totale frutto delle fantasie dei registi, trova qualche "attinenza" con una realtà.
Sotto quest’etichetta, infatti, era codificato un esperimento riguardante i campi elettromagnetici, condotto dalla Marina Americana nell'ottobre del 1943, per mezzo del quale si tentava di mettere in pratica la teoria di Einstein dei campi unificati.


Tale teoria enuncia che, nel creare un campo elettrico in un rocchetto, si spinge un campo magnetico, in quello elettrico. Dato che ogni campo occupa un piano di spazio, e i piani devono essere tre, verrebbe ad esistere anche un piano gravitazionale. Questo terzo campo potrebbe essere generato collegando fra loro dei generatori elettromagnetici, capaci di produrre un impulso magnetico utilizzando il principio di risonanza.
L'esperimento fu eseguito a bordo del cacciatorpediniere "Eldridge D173", completo d'equipaggio....

Furono usati generatori magnetici De Gausser insieme a generatori pulsanti e non. Nel momento in cui l'esperimento fu avviato, si generò una luce, una nebbia di luminescenza tendente al verde, uguale, stando alle numerose testimonianze, a quella descritta in molti strani e inspiegabili fenomeni avvenuti nella zona delle Bermude. Tale "nebbia" avvolse la nave che scomparve alla vista degli osservatori situati a bordo delle vicine navi S.S.Andrew Furuseth e S.S. Malay.
Si originò un campo di forma sferica schiacciato ai poli, di circa 100 metri d’ampiezza, all'interno del quale rimase, come unica cosa visibile, l'impronta di uno scafo immerso nell'acqua.
Secondo le testimonianze, chi si trovava dentro la sfera poteva vedere tutto, come non vi fossero state mutazioni, pur muovendosi, in pratica, nel nulla.

 
Con tale esperimento fu raggiunta la totale invisibilità e, sembra cosa non preventivata, lo spostamento di materia da un luogo ad un altro.
L'Eldridge fu vista apparire e sparire a Norfolk, in Virginia.
In conseguenza di questo, l'equipaggio subì un effetto devastante che proseguì anche quando l'esperimento ebbe fine. Gli uomini sparivano e riapparivano improvvisamente, in ogni luogo: a casa, per strada, al bar, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti. Per facilitare il loro "ritorno" si doveva praticare una tecnica detta "sovrapposizione delle mani", ossia toccare prontamente lo sventurato per far cessare l’insolito fenomeno.
Molti ebbero problemi psichici, altri furono internati in ospedale, uno sparì davanti ai familiari e non riapparve più.
Chi parlò dell'accaduto fu un certo Carl Allen, e lo fece inviando lettere (sulle cui buste il nome del mittente rispondeva a Carlos Miguel Allende) al Dr. Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore del libro "The Case For The Ufo".
Allen fece riferimento ad esperimenti effettuati dalla Marina al Philadelphia Navy Yard. Jessup; a sua volta era in corrispondenza con Manson Valentine, oceanografo, archeologo e zoologo, al quale riferì sulla vicenda.
Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere che Valentine fu contattato dallo scrittore Charles Berlitz e la storia riportata una prima volta nel 1974 nel libro "Bermuda triangolo maledetto"; una seconda nel 1977 in "Senza traccia" e infine nel 1980 in "Philadelphia Experiment: Project Invisibility", scritto insieme a William Moore.
Da Berlitz sappiamo che Jessup venne convocato a Washington dove gli fu mostrata copia del suo libro che riportava ai margini delle annotazioni scritte a mano; in una calligrafia riconobbe quella di Allende (singolare come Allende diventi Allen; da cui Alien). Sembra anche che tale Allen abbia successivamente confessato che tutta la storia fosse esclusivamente una sua invenzione.
Carlos Meredith Allen è il vero nome di Carlos Miguel Allen, nato a Springdale, Pensilvania il 31 maggio 1925. Per coloro che hanno indagato a lungo su tale personaggio risulta difficile stabilire il grado di credibilità di quanto egli ha raccontato. Sembra comunque accertato che la prima nave su cui s’imbarcò fosse la S.S. Andrei Furuseth. La prima lettera inviata a Jessup è andata perduta, ma secondo William Moore in tale missiva Allen parlava di antigravità, nella seconda accennò alla storia dell’esperimento Filadelfia asserendo che al tempo si trovava a bordo della Furuseth.
Alla morte di Jessup iniziò una corrispondenza con Jacques Vallee citando un episodio occorso alla S.S.Maylay che nel giugno del 1947 rimase gravemente danneggiata in seguito all’esplosione di un UFO. Allen si trovava a bordo di quella nave.
Allen inoltre ha dichiarato che Morris non si è suicidato nel 1959 perché lui lo incontrò due anni dopo. Nel 1986 rilasciò un’intervista titolata "Confessione sul letto di morte", ma in effetti morì il 5 marzo 1994, a 68 anni, in Colorado.
Nella sua vita non ha mai menzionato il nome della nave oggetto dell’esperimento. 
Sembra che nel 1970 abbia rivelato a Moore che la nave era il DE173. In una lettera spedita a Robert Goerman nel 1979 specificò che vi erano due "De-173". In seguito, ai propri genitori, confidò che il "De-173" faceva parte del convoglio del 1943, ma fu il "De-168" che venne reso invisibile e lo ribadì anche nel 1986.
Il De-168 era la S.S. Amick. Partita nel settembre del 1943 per un addestramento nelle Bermuda, non poteva far parte del convoglio dell’ottobre con l’Eldridge e il Furuseth. Va sottolineato, però, che Allen ha spesso confuso le date quindi può darsi che il viaggio sia stato effettuato nel novembre del 1943.
Berlitz nel suo libro specifica che il De173 fu armato nell’agosto del 1943 e inviato in missione di scorta alle Bermuda a Chesapeake Bay dove rimase fino agli inizi del 1944. Fu disarmato nel 1946. All’epoca nella stessa zona erano presenti anche la S.S.Furuseth e la S.S. Malay menzionata da Allende nell’episodio dell’UFO. In quanto all’Eldridge fu commissionato il 27 agosto 1943 e rimase a New York e a Long Island fino al 16 settembre, quando salpò per le Bermude. Dal 18 ottobre fu di nuovo a New York fino al 1 novembre quando scortò il cacciatorpediniere UGS 23 fino a Casablanca. Lo staff della Furuseth testimoniò l’arrivo dell’Eldridge a Norfolk.
Da notare che, secondo vari testimoni, l’Amick è stato visto spesso ormeggiato al molo di Montauk durante le esercitazioni di addestramento.
Alle Bermuda si svolsero esperimenti per verificare dispositivi difensivi per proteggere le navi dalle torpedini acustiche. Potevano essere questi gli esperimenti cui fu sottoposto l’Amick e che determinarono l’origine dell’esperimento Filadelfia.
Dal colonnello Philip Corso apprendiamo che fu il dragamine IX97 la nave oggetto dell’esperimento e dello spostamento temporale dal porto di Filadelfia a quello di Newport, dove era stato attraccato due settimane prima. L’esperimento utilizzò e confermò il principio dello spazio diviso oltre la soglia del quale è possibile la levitazione, il teletrasporto e il viaggio nel tempo.
Verso la fine della seconda guerra mondiale i tedeschi idearono una mina da fondale che non esplodeva quando il detector veniva attivato dai dragamine, ma risaliva fino alla superficie in tempo per colpire la nave.
L’esperimento programmato dai ricercatori della Bell si prefiggeva di poter spostare il dragamine prima dell’arrivo della mina. L’IX97 aveva tutte le attrezzature idonee già predisposte a bordo. Furono poste delle correnti trifasiche attraverso cavi elettrici a bassa frequenza compresa fra 7,5Hz e 21Hz. Il campo rotante generato doveva spezzare il campo di forze energetiche e creare uno spazio interno, separato dallo spazio universale. Un sistema che rende la nave invisibile ai sensori delle mine ma visibile a radar, strumenti acustici e all’occhio umano. Una volta che gli spazi furono separati, quello interno contenente la nave tornò cronologicamente indietro di due settimane.
L’intenzione era solo di spostare la nave allontanandola di circa un miglio dalla mina, ma l’energia utilizzata fu superiore al necessario e gli effetti furono disastrosi. I corpi dei marinai si smaterializzarono in molti spazi isolati arrivando a fondersi con le infrastrutture della nave.
L’attrezzatura di smagnetizzazione fu installata nella carena delle navi della Marina, perché l’acciaio usato per costruirle era magnetico e poteva attivare le mine quando la nave si trovava in acque che potevano contenerle.
Il libro di Jessup con le annotazioni (di cui abbiamo già accennato) fu spedito all’Ammiraglio N. Furth, Capo ufficio della Ricerca Navale, il quale convocò anche l’ufficiale Gorge W.Hoover e il Capitano Sidney Sherby; insieme studiarono le annotazioni prima di convocare Morris Jessup e ascoltare il suo parere.
Coloro che furono gli autori delle note, a detta degli esperti, dimostrarono di appartenere ad una civiltà antica; di conoscere gli sviluppi scientifici avvenuti già nel passato sulla Terra, di essere al corrente delle visite di navi spaziali, esperti della propulsione degli UFO e, infine, al corrente di una guerra interplanetaria che aveva devastato il nostro pianeta.
Vi erano riferimenti a campi di forze, ad astronavi che osservavano la Terra e agli esperimenti della Marina, compreso l’esperimento Filadelfia. Molti i riferimenti anche alla dematerializzazione.
La cosa più strana è che del libro furono fatte delle copie dalla Varo Corporation di Dallas, dietro richiesta della marina, per distribuirle ai vertici militari. Riguardo a tali copie un altro mistero. Una di queste giunse allo scrittore Gray Barker, il quale la riprodusse rendendola disponibile a coloro che ne facevano richiesta indirizzandola a: The Case for the Ufo - Annotated Edition - Gray Barker - Clarksburg West Virginia.
Il 20 aprile 1959 Manson Valentine invitò a cena Jessup, per conoscere le conclusioni cui era giunto; ma questi non arrivò mai da lui. Alle 18,30 dello stesso giorno venne ritrovato morto nella sua auto, a Matheson's Hammock, nel parcheggio della Dade County-Miami. 
Si sarebbe suicidato respirando il gas di scarico attraverso un tubo collegato con lo scappamento della vettura, dentro la quale non fu trovato nessun documento o manoscritto di qualsiasi genere.
Il dottor Jessup era convinto che la Marina avesse scoperto, per puro caso, un sistema in grado di modificare lo schema molecolare delle persone e delle cose con il conseguente passaggio in un’altra dimensione; un primitivo teletrasporto.
Storie ai confini dell'incredibile? Sembra di sì, non sono molti coloro che hanno creduto a questa vicenda.
L'Eldridge D173 fu armato il 27 agosto 1943 e inviato in pattugliamento a Chesapeake Bay, Bermuda (luogo dell'esperimento) fino all'inizio del 1944, quando fu inviato oltre Atlantico. Fu disarmato nel giugno 1946 e trasferito in Grecia. Un investigatore della marina, rimasto nell'anonimato, confidò a Berlitz, nel 1974, di aver scoperto, mentre cercava rapporti dell'ONR, che il programma era ancora in piedi e gli esperimenti continuavano.

Dopo quasi sessant’anni di silenzio, merita rileggere alcuni particolari della storia comparandoli con avvenimenti del presente.
Parlando degli effetti cui furono sottoposti gli uomini si dice che "sbiancavano", ovvero divenivano trasparenti fino all'invisibilità. Si usava il termine "preso nella spinta", "bloccato nel verde", quando il soggetto non era più in grado di riapparire senza l'aiuto degli altri che si prodigavano a toccarlo prima che finisse "congelato".
Un uomo congelato non era più visibile, era "bloccato nella melassa", "preso nel flusso". Occorreva segnare la posizione occupata e il compagno, avvicinandosi al punto, cercava la parte del suo corpo non coperta dall'uniforme, come il viso e le mani, cercando di riportarlo indietro. Sembra che la Marina abbia speso cinque milioni di dollari per equipaggiamenti elettronici adatti al recupero e avesse un luogo di fonda riservato e speciale.

Adesso c'è chi dichiara che il fatto è veramente avvenuto, ma aveva uno scopo ben diverso da quello apparente.
Le forze toccate, o trattate inavvertitamente, si rivelarono più grandi di quanto immaginato e la situazione sfuggì al controllo finendo in tragedia. Qualsiasi rimedio cercato non portò a esiti positivi e i morti esigevano il silenzio sull'intera questione. Non fu intrapreso nessun altro esperimento del genere. Senza saperlo era stato trovato il modo di smaterializzare la materia.
Vi sono alcuni film nei quali, il regista, cerca di raccontare come si muovono le cose. Ultimamente si è visto con "Contact", tratto dal bestseller di Sagan. Tradurlo in immagini non era facile.
Colpisce il modo con il quale è stato rappresentato il passaggio nel tempo e nello spazio nei film come "Stargate" e "Time Coop". Entrambi i registi, Emmerich nel primo e Peter Hyams nel secondo, visualizzano il punto di passaggio tra le dimensioni in una zona circolare, ove l'aria assume l'apparenza di una membrana vibrante, elastica, quasi appiccicosa, che rende bene l'effetto "melassa" o "flusso" dell'aria ionizzata.
Manson Valentine, dichiarò nel 1974, in merito alla propulsione degli Ufo, che potevano utilizzare reattori di energia a fusione atomica, non a fissione, creando un campo magnetico che permetterebbe alte velocità. Per questo si vedrebbero Ufo prelevare acqua dai laghi.
Secondo Valentine, nella nostra atmosfera poteva essere utilizzato un velivolo discoidale dotato, tutt'intorno, di generatori a raggi catodici in grado di ionizzare l'aria davanti al veicolo, formando un vuoto entro il quale si muoverebbe l'apparecchio.
Jessup pensava di utilizzare l'energia dei campi magnetici per trasportare materia trasformata, da una dimensione all'altra. La sua teoria spiegherebbe l'incidente di Mantell che si disintegrò col suo aereo entrando nel campo ionizzato.
Abbiamo notizia dalla rivista New Scientist che ricercatori russi e americani hanno sperimentato un modello di disco volante al Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, vicino a New York, sotto una équipe guidata dagli scienziati Leik Myrabo e Yuri Raizer. L'avvenimento è riportato anche dal quotidiano "La Nazione" del 16-2-1996: "Il veicolo sarebbe in grado di raggiungere elevatissime velocità con un consumo minimo grazie ad un raggio laser, o a microonde, che, puntato nella direzione desiderata, crea una sorta di cono mobile che lo risucchia. Il raggio surriscalda lo spazio davanti al disco, fondendo le molecole d'aria che si trasformano in un plasma che fluisce verso il disco e crea un'area a forma di cono in cui l'attrito è minimo".
Valentine ebbe a dichiarare in una intervista che i motori ionici erano noti fino dal 1918 ma il loro funzionamento veniva tenuto segreto. I fisici conoscevano bene quali fenomeni potevano derivare dalla generazioni dei campi magnetici ad alta intensità e ne erano spaventati. Valentine dichiarò che gli scienziati erano concordi nel considerare che la struttura atomica è essenzialmente elettrica, in una complicata interrelazione di energie. La generazione volontaria di condizioni magnetiche influenza un mutamento di fase nella materia distorcendo l’elemento tempo, che non è indipendente ma fa parte della particolare dimensione materia-energia-tempo, come quella in cui viviamo. In un universo così flessibile il passaggio da una fase all’altra equivale al passaggio da un piano di esistenza ad un altro; ossia vi sono mondi nei mondi.
Si sospetta da tempo che il magnetismo si un agente attivo in questi mutamenti potenziali e drastici. L’uso di tale risonanza magnetica equivale al trasferimento della materia in un altro livello o dimensione.
Per Jessup ogni campo elettrico generato in una bobina rappresenta un piano, ma poiché esistono tre piani di spazio ci deve essere un altro piano, forse gravitazionale. Collegando i generatori elettromagnetici in modo da produrre un impulso magnetico è possibile creare questo campo con il principio di risonanza. Ne consegue che un campo gravitazionale puro può esistere senza un campo elettromagnetico, ma un campo elettromagnetico non può esistere senza campo gravitazionale che lo accompagna.
Nel 1943 si sperimentò il primo teletrasporto e venne aperto un varco interdimensionale utilizzato anche dagli UFO?
Le testimonianze riportate da Berlitz nel suo libro parlano di visite in altri mondi e di contatti con forme aliene.
La notizia, diffusa dai TG RAI del 13 agosto 1996, illustra il dispositivo di cui verrà dotata la polizia statunitense, capace di bloccare le auto guidate da malviventi in fuga. Il congegno interromperebbe il flusso di energia nei circuiti elettrici. Attualmente è in via di perfezionamento poiché, sembra che l'apparecchio blocchi la corrente in tutta la zona d'azione, divenendo un pericolo per la presenza occasionale di persone dotate di pace-maker. Tecnologie degne dall'Area 51.
È accertato che il formarsi di forti tempeste magnetiche collimano con le apparizioni di Ufo, in particolare nella zona delle Bermude, dove il fenomeno si manifesta con più frequenza. Inoltre, come effetto collaterale del fenomeno Ufo, si verifica una distorsione temporale con perdita effettiva di tempo e una mancanza di energia nella zona interessata. Si sono avuti black-out temporanei nelle città, nelle trasmissioni radio, nell'energia dei motori delle auto.
Manipolando l'energia dei campi magnetici si può trasmettere "qualcosa" (la materia) da una dimensione all'altra?
In relazione al formarsi di queste "porte", che porrebbero in comunicazione mondi paralleli, giungono dal passato notizie inquietanti, al limite del credibile, raccolte da strani collezionisti stile Charles Fort.
Nel 1950, nella Quinta Strada un'auto investì, uccidendolo, un uomo che aveva improvvisamente attraversato la strada. Un individuo di circa 30 anni, senza documenti, con indosso un lungo soprabito nero, scarpe con fibbia, un ampio cappello, vestito con eleganza ma un po' fuori tempo. Nelle sue tasche alcune ricevute riguardanti somme elargite per la manutenzione di carrozza e cavalli e una lettera indirizzata a Rudolf Fenz col timbro "1876". Le ricerche portarono alla scoperta di un certo Rudolf Fenz Jr. nell'elenco telefonico del 1939, impiegato di banca, ma oramai deceduto. La moglie, all'epoca vivente, raccontò che il padre di suo marito scomparve nella primavera del 1876, durante una passeggiata. Esiste nella lista dell'ufficio scomparsi, relativa al 1876, il nome di Rudolf Fenz, descritto come un uomo di 29 anni, vestito con soprabito nero, scarpe con fibbia e cappello.
Le cronache annoverano altre misteriose sparizioni, in particolare nel 1800.
Nel 1873 James Burnes, calzolaio di Warwickshire, nel corso di una gara campestre, effettuata per scommessa, scomparve nel nulla davanti agli astanti, nell'attimo in cui pareva stesse cadendo, dopo aver messo un piede in fallo a causa del terreno accidentato.
Un altro caso si ebbe nel 1880 a David Lang nel Tennessee. Un uomo sparì davanti alla famiglia, mentre dava il benvenuto al giudice del paese giunto in visita di cortesia.
A dir poco singolare l'articolo apparso, il 15-11-1966, sul quotidiano "La Nazione" riguardo alle ipotesi di alcuni studiosi, circa le "visite di escursionisti temporali rimasti prigionieri in un punto del nostro passato". Nell'articolo sono citate pre-invezioni inspiegabili, come il cervello elettronico di Gerbert D'Aurillac (Papa Silvestro II, 999-1039. Si dichiara che il naufragio del Titanic è stato descritto, nel 1898, in un romanzo di Morgan Robertson. La nave del romanzo si chiamava Titan e aveva la stessa stazza, misura, numero di passeggeri. Subì lo stesso urto, nelle stesse circostanze in una notte di aprile. M.P. Schiel, nel 1896, pubblicò il racconto delle gesta di una banda di criminali di guerra che percorreva l'Europa, uccidendo, saccheggiando, sterminando famiglie intere e bruciando cadaveri. Il racconto era intitolato "Le S.S.". L'autore dell'articolo si chiede se "naufraghi del futuro ci mettono in guardia contro i pericoli di un domani da essi già vissuto".
Sul nostro pianeta esistono dodici zone, conosciute come triangoli della morte, fra i quali il ben noto ""Triangolo delle Bermuda", dove avvengono frequenti apparizioni Ufo e, ad esse connesse, variazioni del campo elettromagnetico, distorsioni temporali, con conseguente sparizione di ciò che si trova nelle vicinanze. Numerose le testimonianze di fatti tutt'oggi inspiegabili. "porte di accesso", o "varchi spazio-temporali" al nostro mondo?
Bob Lazar afferma si tratti di distorsioni spazio temporali capaci di collegare due mondi.
Lazar parlando del funzionamento del sistema di propulsione degli UFO, del quale sarebbe a conoscenza, lo descrive composto di due parti: Un amplificatore di gravità e un reattore che fornisce energia. Il reattore funziona ad annichilazione completa, reazione nucleare migliore rispetto a fusione e fissione, alimentato da antimateria. Utilizza un elemento super pesante, nel caso il 115 (questa la sua posizione sulla tavola periodica), non ancora sintetizzato sulla Terra. Quest’elemento bombardato in un acceleratore di dimensioni estremamente ridotte subisce una fissione spontanea producendo particelle di antimateria, le quali, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100%, interagiscono con la materia gassosa e sono trasformate in elettricità.
Secondo la prima legge della termodinamica l'efficienza al 100% per qualunque dispositivo elettrico è sostanzialmente impossibile, per la dispersione di calore che si verifica; ma in questo sistema non avviene niente di simile. L'energia alimenta gli amplificatori e, come prodotto collaterale del bombardamento dell'elemento 115, si genera un'onda, detta "gravitazionale A". Tale onda viaggia in modo analogo alle microonde e, per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, è amplificata e focalizzata. Il segnale così amplificato è reso leggermente sfasato rendendo possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale.
Per viaggiare la "nave" ruota su un lato (una configurazione nota come "O micron") e focalizza gli amplificatori ad un’enorme distanza. Amplificatori e reattore vengono portati alla massima potenza, tirano il tessuto dello spazio e distorcono lo spazio-tempo attirandolo verso la nave che acquisisce la possibilità di coprire enormi distanze in un tempo praticamente nullo. Quando viene distorto un campo gravitazionale si distorcono anche il tempo e lo spazio, per cui la astronave si sposta non in modo lineare.
A questo punto il discorso diventa più ampio. Riguardo l'elemento 115, in base ad un sistema di calcolo detto, dal nome dei suoi ideatori, Hartree-Fock-Slater, sono state evidenziate le ampie proprietà e dai calcoli quantistici e relativistici effettuati è stato appurato che l'elettrone più vicino al nucleo avrebbe una velocità estremamente elevata, vicina a quella della luce, producendo contrazioni spazio-temporali.
Questo spiegherebbe i fenomeni descritti negli eventi ufologici e l'uso di questi "corridoi" da parte degli UFO.
Glenn T. Seaborg, del Berkeley National Laboratory, della California, ha pubblicato un articolo elencando le proprietà di elementi non ancora sintetizzati, fino all'elemento 168. Le proprietà di questi elementi superano di gran lunga quelle dell'elemento 115, tanto da poterlo ritenere già superato.
I Sumeri furono i primi a dividere i cieli in tre fasce, assegnando ad esse tutte le costellazioni e le stelle, conosciute oggi con gli stessi nomi. Esiste una tavoletta sulla quale vi è tracciata la rotta indicante la "via di Enlil"; vi sono segnalate sette stazioni spaziali e le istruzioni operative; il punto di partenza è indicato oltre il Sistema Solare.
Il popolo dei "razzi fiammeggianti", i Nefilim, usavano questi "corridoi" già ottomila anni fa?
In merito all’esperimento Filadelfia vi sono domande che non avranno risposta, ma se fosse stato proprio questo "esperimento" a facilitare un contatto "alieno", aprendo quel "varco" che ha permesso loro di giungere fino a noi? È solo un'ipotesi folle, ma se fosse davvero iniziato tutto da lì?
Il 6 agosto 1943 un UFO è comparso sopra l’Eldridge e vi è rimasto per sei giorni. 
Il giorno dell’esperimento non era il solo "oggetto non identificato" segnalato in zona e uno di loro è stato risucchiato nell’iperspazio insieme all’Eldridge. Attraverso le testimonianze sembra sia stato proiettato nel futuro, nel 1983, finendo al sotterraneo di Montauk. Cosa che stando alle interviste avrebbe in seguito permesso la ricucitura dello strappo spazio temporale, cioè la chiusura del vortice.

In effetti quali porte ha aperto, anche se casualmente, l'esperimento Philadelfia?
Quali risultati sono stati raggiunti in seguito?
Sono emerse altre storie dalle quali si apprende che gli esperimenti sono continuati. Anche se tutto sembra un racconto fantastico; un’ottima, seppur scioccante, storia di fantascienza, tanto affascinante quanto assurda, da poter essere considerata mera farneticazione. Rimane però sempre una vicenda formata da una serie di racconti provenienti da diverse fonti che, per dovere di cronaca, vanno elencati.
Prendiamo Morris K. Jessup e il suo libro "The Case of the UFO".
Morris Jessup era un astronomo dell’Università del Michigan, dove aveva studiato e insegnato fino al 1926, quando prese parte alla spedizione organizzata dalla stessa università per andare ad osservare l’eclisse solare nel Messico. Morris si avvicinò così alle rovine Maya e Azteche, iniziò a pensare che gli extraterrestri avessero visitato la Terra e dato un aiuto nella costruzione dei megalitici monumenti. Nel 1950 tornò negli Stati Uniti e si mise a vendere auto per avere il tempo per scrivere un libro, che poi venne pubblicato cinque anni dopo. In tale opera si sottolinea che gli oggetti volanti sconosciuti sono apparsi nei nostri cieli migliaia di anni fa. I ricordi di tali avvistamenti risalgono fino a 15.000 anni fa e le testimonianze riguardanti il volo a ben 70.000 anni prima. Nel testo si trovano elencati vari episodi, da quelli dal sapore Fortiano, alle speculazioni circa gli antichi astronauti; si elencano sistemi di propulsioni antigravità e si parla delle sparizioni avvenute nel triangolo delle Bermude collegate agli UFO.
Jessup, in qualità di astronomo, evidenzia che le più importanti testimonianze provengono proprio da colleghi, che da molti anni segnalano l’avvistamento di luci nello spazio vicino a Mercurio, a Marte, a Venere e alla Luna.
Le osservazioni astronomiche classificano gli oggetti in tre categorie: luci, ombre e corpi. Le luci e le ombre in realtà fanno parte dello stesso gruppo, poiché una è la controparte dell'altra; mentre i corpi si dividono a sua volta in due gruppi, uno comprendente corpi solidi, l'altro unità simili a nubi o nebulose. Le luci sembrano essere particolarmente rappresentative di intelligenza, specialmente quando hanno un movimento indipendente, o brillano in posti in cui non vi può essere attività organica naturale, dato che le luci devono essere generate e manovrate. Le numerose osservazioni delle luci, sopra o vicino alla Luna ed in altre parti dello spazio, sono estremamente difficili da spiegare se non consideriamo un'attività intelligente nello spazio.
Un’intelligenza che sfrutta forze a noi sconosciute utilizzandole come sistema di locomozione in grado di colmare le distanze spaziali e giungere fino a noi.
In base alle prove, la storia antica coinvolge epoche remote risalendo a oltre 300.000 anni, quindi possiamo postulare che un certo genere di scienza ha prodotto il volo spaziale, una scienza che forse è stata importata dallo spazio.
Tali tesi vengono ripudiate dalla scienza e da alcune religioni, tuttavia è evidente che lo sviluppo del volo risulta estremamente antico, altrimenti non può esistere risposta a tutti gli enigmi osservati e registrati.
La storia umana è piena di vicende di una particolare categoria di fenomeni, come la scomparsa misteriosa di persone separatamente o in gruppo, pubblicamente o nell’oscurità del privato.
Indagando circa la scomparsa degli aerei, appare che i velivoli urtino contro qualcosa che li schiaccia o li cattura, qualcosa d’invisibile che colpisce con tale velocità che i piloti non hanno il tempo di lanciare un SOS via radio. Esistono anche casi di uccelli caduti morti o spaventati e di persone colpite da forze invisibili, come i soldati francesi in marcia nel diciottesimo secolo colpiti da un agente invisibile.
Molti avvistamenti moderni sembrano manifestare l’opera di un’intelligenza. Il radar vede cose non visibili all'occhio umano e da tale analisi possiamo dedurre che l’uso di una forza, o di un raggio, in un certo campo delle forze a noi sconosciuto o non ancora compreso, possa produrre in un volume delimitato di aria o dello spazio un raffreddamento che la solidifica, la rende rigida e compatta. Una simile "isola" nell'atmosfera superiore potrebbe acquisire molte caratteristiche fisiche di un corpo solido. Di conseguenza l'urto di un uccello o di un aereo contro tale massa d’aria può risultare molto distruttivo.
Jessup suppone che un’entità intelligente, dirigendo una concentrazione di potenziale, può rendere "rigidi" piccoli volumi d'aria rarefatta costituendo una specie di "isola", nel campo gravitazionale o magnetico, facilmente spostabile, come il fascio di un riflettore sulle nubi.
L'astronomo ci ricorda che i fenomeni aurorali sono magnetici e possono essere causati attraverso i flussi degli elettroni del Sole; di conseguenza dobbiamo constatare che questi ultimi sono, in effetti, proprio il tipo di fasci di forze sulle quali stiamo speculando. Diviene possibile che il volume tridimensionale chiuso all'interno dell'intersezione di due fasci potrebbe generare un'isola "d’aria congelata".
Jessup pone delle sconcertanti domande:
Si può, in questo modo, tenere un aereo in sospensione e persino trasportarlo in un altro luogo?
Si può, utilizzando una simile concentrazione di fasci, "congelare" due aviatori nelle sabbie del deserto e trasportarle ovunque?
Si può "congelare" un uomo e renderlo invisibile all'interno del blocco di aria o di ossigeno "ghiacciato"?
Si può congelare l’intero equipaggio di una nave e rimuoverlo dal vascello?
Si può interferire con il volo degli uccelli, o ucciderli rapidamente sopra un’ampia zona per farli cadere su una città della Luisiana?

Tutte queste cose inverosimili sono accadute, ma non sappiamo come o perché.
Le osservazioni di Jessup, nel suo libro, sottolineano anche che esiste un certo numero di sfere e di dischi luminosi che sembrano avere una natura materiale e che qualche intelligenza posizionata al loro interno sia in grado di manovrarli.
Dovrebbe essere evidente agli scienziati e ai tecnici che la propulsione dei razzi non risolverà mai i problemi della corsa dello spazio, non solo a causa dei problemi d’accelerazione, ma anche a causa dell'impossibilità di trasporto del combustibile necessario e dei pesanti motori di spinta.
La capacità di produrre un’energia più idonea al volo spaziale è più importante della capacità di produrre la spinta inerziale.
Se i soldi, il pensiero, il tempo e l'energia spesi inutilmente nello sviluppo della propulsione dei razzi fossero investiti in uno studio di base sulla gravità, probabilmente potremmo trovare una soluzione più efficace ed economica. La nostra procedura è infatti ingombrante ed estremamente dispendiosa.
Jessup prospetta che nell’antichità le costruzioni megalitiche siano state edificate attraverso l’uso di una forza che poteva generare la levitazione degli oggetti. Sarebbero state conosciute forze e leggi fisiche finora non rivelate agli scienziati di questa seconda onda di civilizzazione perché questa umanità sta sprecando le risorse in metodi inattuabili.
Lo scrittore conclude che:
- Un numero ampio di fenomeni si possono spiegare ammettendo che derivino da azioni intelligenti da parte di esseri che vivono nello spazio, nei loro apparecchi.
- Le numerose osservazioni degli astronomi accreditati, nonostante l'atteggiamento generale della professione, indicano la provenienza degli UFO.
- Gli UFO abitano lo spazio fra la Terra e la Luna, probabilmente nella regione ove l’attrazione gravitazionale della Terra-Sole-Luna è neutrale, a circa 170.000 miglia dalla Terra.
- Mentre alcuni dei più grandi oggetti, come quello inseguito da Mantell, possono capitare occasionalmente vicino al nostro pianeta, vediamo spesso i più piccoli, considerati gli osservatori, più agili, appartenenti sia al tipo solido, sia al tipo nebuloso impegnati in missioni esplorative.
- Gli UFO hanno certamente sviluppato una fonte di alimentazione ancora sconosciuta.
- Gli UFO hanno indicato la strada verso un programma di ricerca che potrebbe fornirci la chiave risolutiva alla corsa dello spazio, ad un costo minore se concentreremo la nostra ricerca sulle scanalature adeguate.
- Il numero e la varietà degli UFO visti costantemente è la prova che l'origine è situata vicino alla Terra. La distanza dai pianeti vicini quali Venere e Marte sembra troppo grande per essere colmata in breve tempo. 
Possiamo concludere che gli UFO sono permanenti perché sono stati qui per molti secoli. Sono una parte del sistema binario Terra-Luna. Non sono venuti da luoghi lontani milioni di miglia. 
Sono qui da migliaia di anni. Se apparteniamo a loro come a noi il bestiame, o se apparteniamo l'un l'altro alla stessa origine è un problema interessante che può essere risolto mantenendo aperte le nostre menti. Probabilmente possono essere un collegamento con la prima onda di civilizzazione terrestre. Può darsi che qualche volta siano stati usati contro di noi secondariamente ed in casi insignificanti, ma, nel complesso, sono stati amichevoli o indifferenti.
Interessante la domanda che qualcuno si pone: le indagini di Jessup portano ad una conclusione differente?
Per questo motivo è morto?
Il caso Filadelfia prosegue e ci conduce verso esperimenti che comportano l’esplorazione del subconscio e della psiche umana; il controllo della mente.

Il progetto, conosciuto col nome di Montauk, parte proprio dalle ricerche condotte nel 1943 per rendere USS Eldridge invisibile al radar nemico. Quell’esperimento produsse un effetto secondario inatteso e drammatico che spostò la nave nel tempo e nello spazio.
Dopo la guerra la ricerca è continuata sotto la direttiva del Dr. John Von Neumann, di origine ungherese, considerato come uno dei matematici più insigni del secolo; alcuni pensano sia stato migliore di Einstein.
Gli studi, proseguiti come "Progetto Phoenix", dovevano portare alla scoperta del potere della mente.
Neumann, riconosciuto come l’inventore del calcolatore, sembra sia riuscito dopo anni di esperimenti ad accoppiare la tecnologia informatica con alcuni specifici apparecchi radiofonici in modo da poter collegare le menti ad apparecchiature idonee a recepirle e a far ricevere dalle macchine i pensieri umani.
Gli apparecchi riceventi funzionerebbero tramite cristalli e sarebbero in grado di memorizzare i pensieri e trasmetterli ad un calcolatore che li traduce in immagini e in caratteri di stampa su supporti cartacei.
Con il tempo le tecniche si sarebbero affinate fino a giungere alla realizzazione di una macchina virtuale capace di leggere la mente; per cui il congresso bloccò il progetto temendo che il controllo della mente travalicasse e la cosa fosse usata illecitamente da chi detiene il potere effettivo.
Attraverso le indagini condotte e le rivelazioni dei testimoni emerge un quadro che vede gruppi privati di potere e militari che, in segreto, hanno continuato a tenere in vita il progetto in altra sede. Nel caso specifico in una base in disuso dell’aeronautica situata a Montauk, un punto di Long Island a New York. Luogo scelto perché provvisto di un antenna radar potente con una frequenza di circa 425 Mhz adatta per l’esperimento.
Nel 1930 Nicola Tesla sperimentava con un gruppo la possibilità di muoversi nel continuo spazio tempo. Nello stesso periodo il Dott. John Hutchinson, decano dell'università di Chicago, e il Dott. Kurtenaur, fisico austriaco, decisero di iniziare studi sulla possibilità di raggiungere l’invisibilità attraverso l’uso dell’elettricità. In seguito il progetto fu trasferito a Princeton a cura del Dott. John Erich Von Neumann e di Albert Einstein, i quali riuscirono a rendere invisibili piccoli oggetti. Direttore del progetto di invisibilità, fino al 1942, fu Tesla, amico del presidente Franklin Roosevelt. La guerra alle porte spinse il governo a cedere ai militari che volevano gestire la tecnologia a loro modo. Tesla ed Einstein furono concordi nel concludere che se tale tecnologia fosse stata sviluppata non sarebbe stata a favore dell’umanità.
Riguardo a tale epoca si racconta un curioso episodio. Un certo Vic Graff, supervisore della Bell Laboratories, prima dello scoppio della guerra era impegnato in un test con un prototipo di radar situato dentro un dirigibile della Goodyear. Prima che venisse chiusa l’entrata di Long Island ai sommergibili, il sonar rivelò la presenza di un sottomarino tedesco in rada. Una sera Graff lo vide perfino mentre ricaricava le batterie. Il tecnico segnalò il fatto e poi spense i motori del dirigibile rimanendo in attesa che il sommergibile riemergesse a causa dell’esaurimento della scorta di aria. Una volta riemerso fu rilevato dal radar, bombardato e affondato.
Nel 1940, usando il metodo di Tesla, fu usata una nave senza equipaggio, alimentata da un’altra collegata ad essa a mezzo di cavi in modo che se qualcosa andava male si poteva affondare la nave usata per la prova. Il problema delle mine magnetiche tedesche, che metteva in pericolo il trasporto alleato, spinse anche a condurre un progetto parallelo utilizzando generatori degausser.
Dopo gli esiti positivi del 1940, la marina decise di classificare e finanziare il progetto con fondi monetari illimitati. Nel mese di gennaio del 1942 fu consegnata a Tesla una nave e una squadra per una prova completa. Nel progetto erano coinvolti Von Neumann e il Dott. John Levinson, un altro matematico, noto per lo sviluppo delle cosiddette equazioni di tempo.
Tesla e Von Neumann non erano in accordo su alcuni procedimenti, in particolare il primo era convinto che avrebbero avuto seri problemi con le persone. Decise quindi di sabotare la prova nel tentativo d'arrestare il progetto, ma questo fu affidato a Von Neumann che, nel mese di marzo del 1942, decise di attuare alcuni cambiamenti nelle apparecchiature. Fu progettata una nave speciale, l’Eldridge, con tutta l’apparecchiatura necessaria già a bordo e un equipaggio di trentatré volontari.
Qualche fonte parla di un esperimento compiuto in precedenza, condotto dal governo, dove vennero usati animali domestici disposti in gabbie di metallo nella stiva dell’USS Eldridge. Ad esperimento concluso, dopo che la nave divenne invisibile, molti animali risultarono mancanti e altri ustionati. Nonostante l’esito non proprio positivo l’esperimento fu ripetuto con un intero equipaggio. L’imbarcazione divenne otticamente invisibile. Le persone risultarono molto disorientate. A prova iniziata, per circa un minuto, il profilo della nave fu visibile nell'acqua, poi improvvisamente si manifesto un flash blu e l’imbarcazione sparì interamente. Nessuna comunicazione radio, nessun segnale per tre lunghe ore. Infine il ritorno. Uno degli alberi era rotto. Alcuni marinai parzialmente incastonati nella piattaforma d'acciaio, altri sbiadivano e riapparivano; alcuni mancavano e mai ritornarono.
Successivamente fu deciso di condurre una nuova prova senza equipaggio, usando un cavo fissato ad un'altra nave. Era la fine di ottobre del 1943, il cacciatorpediniere sparì per circa venti minuti. Quando riapparve molte apparecchiature erano sparite; mancavano due armadietti del trasmettitore ed un generatore. Il blocco con il generatore di riferimento di tempo zero intatto. A quel punto la Marina smantellò la nave e fermò il progetto.
A Von Neumann, direttore del "Progetto Filadelfia", venne affidato l’incarico di cercare le cause degli effetti subiti dagli uomini durante l’esperimento e sviluppare una tecnologia in grado di evitare dannosi effetti collaterali. Uomo dalle prodigiose capacità mentali concepì il primo calcolatore elettronico del mondo e un’apparecchiatura in grado di ricevere, riconfigurare e trasmettere frequenze radio generate dai pensieri della mente umana.
Il progetto fu rinominato "Arcobaleno", ed in seguito "Phoenix", Fenice.
Un numero elevato di ricercatori, incluso Nichols Preston, asseriscono che il "Progetto Phoenix" fu sviluppato e perfezionato ad un alto grado, presso i laboratori di Brookhaven a Long Island, fino al 1960, quando il congresso, come già accennato, informato dei grandi passi compiuti verso il controllo della mente, decise prudentemente di porre fine alle ricerche, per timore che tale tecnologia cadesse in mani sbagliate e fosse usata in modo illecito. La tecnologia era già in mani sbagliate e un certo numero di intelligenze e gerarchie militari continuarono in segreto la sperimentazione nella stazione di Montauk, da cui prese nome il nuovo progetto.
Montauk, originariamente, era una base militare commissionata dall’esercito degli Stati Uniti come punto di difesa costiera in caso d’invasione dal mare. Venne smantellata nel 1947 per essere convertita in una stazione radar di sorveglianza e residenza sia dell’esercito sia dell’aviazione nel 1950. Nel 1962 venne installato un gigantesco radar circolare su alte torri e continuò la sua attività fino al 1970, quando l’amministrazione Carter propose di chiudere la base perché obsoleta. Questo avvenne nel 1981 e l’area fu donata allo stato di New York in qualità di parco pubblico.
La ricerca condotta da John A. Quinn in base alle dichiarazioni di A. Bielek, Preston Nicols, Peter Moon, evidenzia che gli esperimenti a Montauk sono continuati anche dopo gli anni '80, sotto l’egida di unità di Intelligence di governo, agenzie militari e grandi gruppi commerciali come AIL, Siemens e ITT. I resti della stazione militare di Montauk appaiono in effetti in decadimento in superficie ma nel sottosuolo ferve un alacre attività tutt’oggi. Montauk si estende per sette livelli. Quasi tutto costruito verso la fine degli anni venti, inizio anni trenta, è conosciuto come "la collina".
Le indagini rivelano l’esistenza di almeno altri quattro nuovi livelli più profondi aggiunti all’inizio degli anni novanta. Montauk geologicamente è distinto dal resto di Long Island in quanto è la parte superiore di una montagna sottomarina ed è quindi facile scavare nel suo interno.
Quello che appare come un parco donato al comune di New York, in effetti ha una vasta zona interdetta al pubblico, guardata a vista da personale non identificato che mantiene a distanza chi si avventura in quella determinata parte del parco.
Tecnici elettronici hanno registrato una frequenza radiofonica insolita e l’emissione di intense trasmissioni elettromagnetiche. A testimonianza di una attività c'è l’installazione di nuove linee telefoniche ed elettriche di elevata capacità. Si dice vengano condotte simulazioni di buchi neri, studi fisici della particella e relativa tecnologia dei fasci di particella, studi dei campi elettromagnetici, del controllo del tempo, del controllo elettronico della mente, esperimenti di genetica. Si continua a svolgere il lavoro di Wilhel Reich, genio in vari campi scientifici, medici, psicologici, metafisici, il quale dimostrò che una forma di energia elettromagnetica, che chiamò "orgone", aveva un significativo impatto sugli stati psicologici della mente.
Leonard Horovitz, nel suo libro, afferma che molte malattie e virus, quali Ebola e l’Aids, sarebbero stati concepiti nei laboratori di Long Island.
Si racconta che sarebbero riusciti a creare un vortice temporale come quello generato nel 1943 con l’aiuto di extraterrestri.
La storia sarebbe emersa nel momento in cui alcune persone, tali Preston Nichols e Duncan Cameron, avrebbero scoperto di aver vissuto in due linee separate di tempo. Preston era un ingegnere elettronico e Duncan uno psicologo usato anche nell’esperimento di Filadelfia con suo fratello Edward, conosciuto come Al Bielek.
Alfred D. Bielek, fisico e ingegnere elettronico con trent’anni di esperienza, racconta storie basate su qualche verità, ma esagera nel farlo. Afferma che il suo vero nome sia appunto Edward Cameron.
Secondo i loro racconti il progetto è stato distrutto e la base abbandonata e ostruita con il cemento dato che nel corso di una di queste sedute Duncan avrebbe liberato dal suo subcosciente un mostro gigantesco che avrebbe distrutto il trasmettitore svanendo in un’altra realtà. Tutto quanto rimane un mistero insoluto e impenetrabile ma i testimoni affermano che l’avvenimento è stato fotografato nel maggio del 1986.
È stato scritto un libro e girato un video non autorizzato che ha circolato per un breve periodo, ma rimane una storia più somigliante alla fantascienza che alla realtà.
Sembra che Preston e Duncan siano stati in realtà Preston e Marcus Wilson, gemelli, amici di Aleister Crowley descritto come l’uomo più perfido e malvagio del mondo.
Chi ha condotto alcune indagini in merito ha scoperto l’esistenza di una donna di nome Cameron, sposata a Jack Parson, scienziato che ha collaborato alla realizzazione del razzo a combustibile solido e discepolo di Crowley.
Fatti che sarebbero stati confermati da Bielek in un paio di interviste nelle quali rilascia dichiarazioni che superano ogni immaginazione e offrono spunti per la cinematografia di fantascienza. Secondo quanto dichiarato dal personaggio il progetto avrebbe generato dei passaggi nel tempo dando l’opportunità di viaggiare attraverso di esso e nello spazio.
L’aiuto necessario a conseguire la tecnologia idonea sarebbe stato fornito da gruppi di Orione e altri gruppi chiamati Leveron. Il gruppo di Sirio avrebbe fornito l’assistenza tecnica. Inutile dire che i lavori sarebbero stati condotti in tutta segretezza.
Bielek avrebbe notato anche la presenza dei grigi in veste di osservatori.
I risultati sperati sarebbero stati ottenuti intorno al 1979.
Uno degli obbiettivi del progetto Phoenix era l’uso del tempo per fornire sostegno alle colonie su Marte che erano sul posto fin dal 1970.
Bielek continua il suo racconto dichiarando che anche sulla Luna l’uomo è arrivato ufficialmente nel 1969 e che i tedeschi erano lì dal 1947.
La presenza dell’uomo su Marte risalirebbe al 22.5.1962 e un filmato della Anglia Television del 1.4.1977 lo confermerebbe.
Sarebbero state costituite le prime colonie nel 1960.
Durante le esplorazioni condotte sul pianeta rosso sarebbero stati trovati molti manufatti e città in rovina, compresa la famosa faccia. Tutto documentato in due video. Ci si chiede dove siano custoditi tutti questi filmati.
Durante tali esplorazioni non sarebbero state usate apparecchiature come buldozer e trattori perché troppo pesanti da trasportare.
Un trasferimento su Marte non semplice, perché sul pianeta esistono installazioni sotterranee e per evitare di imprigionare il personale dentro il terreno e con il timore di provocare crolli molti viaggi sarebbero stati rimandati fino a quando non si è avuta la certezza del punto fisico di arrivo. Bielek e Duncan sarebbero stati inviati nei sotterranei e avrebbero trovato manufatti di ogni genere, una centrale elettrica e un sistema di illuminazione ancora funzionante. Non sarebbe stata trovata invece nessuna prova di vita.
I "viaggiatori" affermano di aver rilevato numerose scritte in una lingua sconosciuta e vari oggetti in alcune stanze.
Anche in questo caso spunta un nastro magnetico dove sarebbe stato registrato tutto, inserito nel calcolatore della base insieme ai dati che servono per intraprendere tali "viaggi". Tutto è rimasto memorizzato: dati di posizione, movimenti della Terra e del sistema solare, e per tornare sul posto non occorre fare niente.
Bielek e Duncan hanno affermato di aver compiuto privatamente alcuni viaggi e di essere stati scoperti a causa dei registratori automatici che segnalano quante volte viene usata l’apparecchiatura, in quale periodo e per quale scopo. Una volta scoperti sono stati sottoposti ad un lavaggio del cervello e allontanati dalla base.
Ma il lavaggio, a loro dire, non avrebbe tenuto per molto tempo perché il luogo non è stato distrutto e il procedimento è ancora attivo.
Il "beneficio d’inventario" sull'argomento è d’obbligo…
La base segreta si troverebbe sotto il parco pubblico ove tutti possono accedere di giorno, ma dove l’acceso è interdetto nelle ore notturne senza uno speciale permesso.
Il centro sarebbe stato costruito dalla Raytheon Electric California.
In tempo di guerra i tedeschi sarebbero riusciti a catturare un UFO con il suo equipaggio d’origine Veda; ottenendo in tal modo la loro cooperazione.
Questo giustificherebbe i grandi progressi compiuti da Von Braun. A guerra finita i suoi laboratori furono trasferiti vicino alle linee americane.
Gli Stati Uniti di Roosevelt avrebbero scelto un gruppo di extraterrestri chiamati i "blu-grigi" più alti dei grigi, che avrebbero offerto una nuova tecnologia per l’energia atomica nel 1938. Nel 1943 avrebbero dato un contributo per l’esperimento Filadelfia creando, nel 1983, una fessura nello spazio-tempo per permettere alle grandi navi di invadere gli Stati Uniti.
Di conseguenza sarebbero atterrati alla base di Edwards e in altre basi. Eisenhauer avrebbe firmato con loro un trattato di non interferenza nel loro operato in cambio di tecnologia avanzata. Da quel momento ne sarebbero arrivati molti e vivrebbero mescolati fra di noi.
Bielek rivela che lui e Duncan hanno indagato per accertarsi se il "Progetto Montauk" fosse stato accantonato e hanno scoperto che nel 1992 era ancora attivo. Hanno individuato nuovi cavi coassiali in funzione, trasformatori di alimentazione con nuovi refrigeranti, la torretta radar provvista di un nuovo portello d’acciaio, nuove entrate nei sotterranei corredate di una luce rossa.
L’interesse che ha suscitato l’intera vicenda ha spinto molti ad interessarsene rivelando retroscena interessanti.
Un certo Alexander Strang Fraser, canadese, enuncia una nuova teoria riguardo al campo generato intorno alla nave oggetto dell’esperimento Filadelfia; tale campo non sarebbe stato di natura elettromagnetica ma termico. Fraser dichiara che attraverso l’utilizzo dell’elettromagnetismo la deformazione spazio tempo avrebbe prodotto enormi anomalie gravitazionali che non sono state registrate nella vicenda.
Analizzando le testimonianze si possono trovare prove a conferma di tale tesi.
Allende parla di "bruciature" e di una situazione ottica simile all’effetto dell’aria riscaldata. Noto effetto miraggio dove gli oggetti appaiono e scompaiono solo otticamente dietro un paravento di aria evanescente e tremolante che rifrange la loro immagine.
L’aria verrebbe riscaldata utilizzando onde soniche di alta intensità prodotte da ultrasuoni che emettono solo un particolare "ronzio" notato anche da Allende. Quest’ultimo ha parlato anche di "flusso di spinta" che ricorda il vento sonico prodotto da una sirena sonica; vento rilevabile da una persona posta a poca distanza dal meccanismo.
È noto da tempo che le vibrazioni e il calore prodotto dal campo sonico sono nocivi alle persone e quindi per un eventuale equipaggio che ne verrebbe colpito.
Tale utilizzo spiegherebbe anche l’opacità verdastra prodotta, che richiama la nube segnalata nelle sparizioni avvenute nel Triangolo delle Bermuda e nell’esperimento Filadelfia; un fenomeno di suono-luminescenza prodotta dagli ultrasuoni.
Anche Allende parla di questa foschia verde, una nebbia simile ad una sottile nube che lo fece pensare alla foschia delle particelle atomiche, dentro la quale la nave divenne invisibile all'occhio umano, lasciando la sua forma dentro l’acqua del mare.
Tornando a Morris Jessup, egli dichiarò che l’esperimento venne effettuato utilizzando elettromagneti che producono campi elettromagnetici alternati, detti smagnetizzatori; questi, pulsando su frequenze di risonanza, creavano un campo magnetico di forte intensità intorno alla nave.
Vennero usate le onde note come ELF. Frequenze attuate su radiofrequenze causate dall’intenso campo magnetico non alternato prodotto da un magnete. 
Si tratta della Risonanza Magnetica Nucleare.
In pratica fu prodotto un campo antigravità troppo intenso per uno spazio di poche centinaia di metri.
Nell’esperimento venne usato il campo magnetico terrestre che produce una risonanza nucleare molto densa proprio nella fascia delle onde ELF, studiate da Nicola Tesla. Singolare che alla sua morte, nel gennaio 1943, tutti i documenti riguardanti tali onde vennero confiscati dall’FBI. L’esperimento fu effettuato nell’ottobre del 1943.
La risonanza magnetica, che utilizza il campo magnetico terrestre, è applicabile solo in luoghi lontani da campi magnetici artificiali quindi gli esperimenti devono essere effettuati in posti isolati come uno specchio di mare.
Considerando quanto subì l’equipaggio dobbiamo annotare l'influenza delle ELF sul cervello umano; questo spiegherebbe anche la continuazione in segreto degli studi sotto il nome di "Progetto Montauk", ex "Progetto Phoenix", che prevedevano il controllo della mente.
In certi momenti dell’anno, quando si creano le giuste temperature, viene generato un gigantesco generatore, ove la Terra è una piastra e l’atmosfera superiore l’altra. Il campo magnetico terrestre avvolge queste piastre elettrostatiche e quando la Terra si trova in una certa inclinazione rispetto alla velocità della particella di alta energia che carica le piastre di questo condensatore viene travasata nelle zone di uragano. 
Questo richiama la teoria di Tesla.
A riprova si può trovare un collegamento fra la tecnologia adottata nell’esperimento Filadelfia e la moderna tecnica medica della risonanza magnetica nucleare, come viene descritta in un’enciclopedia scientifica.
A conferma anche le descrizioni di Alfred Bielek riguardo alle attrezzature consistenti in quattro trasmettitori di RF per produrre un campo di rotazione. Il componente magnetico dei campi era generato da quattro grandi bobine regolate sulla piattaforma della nave e fatte funzionare da due generatori situati nella stiva.
Inoltre Bielek fa un’affermazione sconcertante: "Anche se alcuni uomini sopra la piattaforma sono stati danneggiati fisicamente, fritti dai campi, attraverso quest’esperimento è stata trovata una cura elettromagnetica per il cancro. La Marina lo ha nascosto e si rifiuta di rivelarlo perché nel farlo sarebbe come ammettere che l’esperimento Filadelfia è realmente accaduto".
Berlitz nel suo libro ha scritto: "…una variazione nella composizione molecolare della materia, indotta dal magnetismo intensificato e sonoro, potrebbe indurre un oggetto a sparire spiegando alcune delle sparizioni all’interno del triangolo delle Bermuda".
Con l’energia negativa e l’antigravità è possibile viaggiare nella luce, nel vuoto, in altre dimensioni e andare indietro nel tempo.
Altri scienziati credono che la risonanza magnetica nucleare e l’esperimento Filadelfia siano connessi. La risonanza Magnetica è conosciuta anche come "Immagine di Risonanza Magnetica".

A conclusione un breve cenno alla questione UFO.
Emerge che Von Neumann venne chiamato dal governo per esaminare un UFO catturato nel 1947 ad Aztec, con a bordo dei Grigi non sopravvissuti. L’anno seguente si verificò la cattura di un secondo UFO con un sopravvissuto; non era un grigio e Von Neumann riuscì a comunicare con lui. Secondo le varie testimonianze, Von Neumann gli chiese qualcosa riguardo all’invisibilità. Sarebbe venuto così a conoscenza che l’equipaggio sulla nave non era stato bloccato in riferimento al "tempo zero" della nave, perché gli esseri umani non si possono bloccare ad un riferimento di tempo zero.
Il blocco del flusso di tempo permette che la persona entri in sincronia con il sistema in modo che l’interazione sia possibile; ma le porte del tempo sono fragili e in quel caso, quando la nave ritornò, le persone non ritornarono nello stesso punto di riferimento.
Von Neumann si rese conto della necessità di un calcolatore e di una certa conoscenza della metafisica per potere bloccare il riferimento di tempo delle persone allo stesso riferimento di tempo della nave. Di conseguenza costruì, nel 1950, un calcolatore adatto allo scopo.
Nel 1953 venne effettuata una nuova prova, sembra, con esito positivo.
Questa ricerca di invisibilità ha prodotto la tecnologia Stealth e altri progetti altamente classificati. 
Ne deriva che la tecnologia Stealth è conosciuta da tanti anni e il velivolo prodotto unisce la funzione di invisibilità con la possibilità di effettuare voli nello spazio grazie ad un sistema di azionamento secondario avanzato derivato da tecnologia extraterrestre. Non è frutto di tale tecnologia invece il generatore di "tempo zero" concepito da Tesla negli anni '20.
Attraverso le interviste e le indagini verrebbe la conferma che nel 1969 gli astronauti sbarcati sulla Luna furono accolti da una flotta di dischi volanti appostati sull'orlo di un cratere. Dischi che secondo le dichiarazioni sarebbero stati americani e non alieni…
Qui ci fermiamo in quanto si colleziona una serie di affermazioni ampiamente discutibili che appaiono come dichiarazioni di personaggi desiderosi delle luci della ribalta. Non vogliamo giudicare né entrare in zone d’ombra nelle quali non verrà mai fatta luce.

www.edicolaweb.net

E nulla ci impedisce di pensare che, dopo tanti anni, l'esperimento potrebbe essere stato ripetuto, riuscito ... e superato da tempo.
Ma forse è soltanto fantascienza.. 
http://crepanelmuro.blogspot.it/2013/09/philadelphia-experiment-fantasia-o.html

2 commenti:

  1. http://777-lucyfer777.blogspot.it/

    lo condivido qui, mi è sempr einteressato questo avvenimento. Nuovo blog, hai visto? Ora voglio vedere quanto impiego per arrivare a tot click al di

    RispondiElimina

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