« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



domenica 1 aprile 2012

Milioni di animali massacrati in nome della Santa Pasqua


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Quando Leonardo da Vinci scriveva "verrà un giorno in cui l'uccisione di un animale sarà considerata come l'uccisione di una persona" non poteva certo immaginare la dimensione che i massacri di animali avrebbero assunto in occasione delle festività.
Mai come nel momento presente l'industria alimentare macina, è il caso di dirlo, milioni di vite per produrre cibo oltretutto sprecato nella misura del 45 per cento. E, in più, il cibo comunque consumato in eccesso è responsabile della stragrande maggioranza delle patologie umane più gravi.
A Pasqua tutto questo assume la dimensione ancor più crudele della strage di piccoli fatti nascere solo per essere allontanati dalle madri e, spesso dopo viaggi allucinanti, essere uccisi per finire nel piatto.
Pochi spettacoli sono più sinistri, specie agli occhi di chi ha deciso di non alimentarsi più di animali, delle infinite, stucchevoli e sempre uguali trasmissioni televisive in cui ridenti e, speriamo almeno, ignare massaie illustrano i tanti modi di cucinare e mettere in tavola una povera creatura. Aprire, tagliare, disossare: sembrano e termini di un racconto horror reso più paradossale dal contrasto con l'atmosfera festosa in cui viene rappresentato.
Proviamo, per una volta, a guardare la Pasqua dal punto di vista di chi nel piatto ci finisce. E anche dal punto di vista di chi - le povere pecore - si vede strappare il proprio piccolo e lo piange, si, proprio lo piange con lamenti strazianti, più umani di quelli umani.
L'augurio è che in un tempo non troppo lontano la Pasqua possa diventare, finalmente, buona per tutti: per noi umani, resi migliori dalla consapevolezza che niente di positivo viene dalla sofferenza e per loro, povere creature davvero innocenti, salvate dalla preveggenza di un genio, Leonardo appunto, in anticipo di cinque secoli.

Autrice: Carla Rocchi

fonte:  http://www.nelcuore.org/

4 commenti:

  1. Salve,ripristino un vecchio detto:gli animali sono miei amici,io non mangio i miei amici.
    benedizioni Lory.

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    Risposte
    1. Ciao Lory, non poteri più vivere sulle sofferenze dei miei fratelli ma per dire le verità ci sono arrivato da poco.

      ricambio le benedizioni

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  2. Se ammazzi un gatto o lo fai al forno o parli di come cucinarlo ti condannano come assassino, ti insultano a destra e manca,
    ma se fai un agnello di 1 mese al forno.
    Ti dicono "benedetto sia il signore"
    mavaff..
    sti religiosi idioti

    RispondiElimina

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