« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



domenica 3 aprile 2011

ACQUA E NUCLEARE: IL DIRITTO DI SCEGLIERE



Se mai qualcuno avesse bisogno di comprendere come ogni istante della nostra vita dipende da interessi economici e politici di dimensioni rilevanti ecco che ...l'acqua è una «necessità umana fondamentale», ma non un «diritto», cosi recita il comunicato finale del forum sull'acqua tenutosi ad Istanbul nel 2009
.
Ne abbiamo già parlato in due occasioni, QUI e QUI, ma è giunta l'ora di spazzare via con un referendum democratico, l'ultimo rigurgito del business su uno dei patrimoni essenziali dell'Umanità, è ora che questo paese si svegli dal suo lungo letargo e dia una dimostrazione civile e democratica di interesse per la propria esistenza. E' ora che questo paese di belle addormentate nel bosco la smetta di fare lo struzzo!

Tralasciate il discorso politico! In Italia, nel museo delle cere della politica, l'ondivagare è la prassi, la mancanza di coerenza la regola e non importa che si tratti di destra, sinistra o centro, la politica non esiste, se non quando diventa una moda.


E' fondamentale che insieme al referendum, vi sia una pressione popolare sulle amministrazioni locali per una gestione responsabile e consapevole di una risorsa inestimabile.

Non vi è alcun dubbio che anche in questa occasione, abbiamo due Italie, l'Italia dell'efficienza e l'Italia dello spreco, l'Italia della responsabilità e l'Italia dei ladri e dei furbi, delle inflitrazioni finanziarie, politiche e mafiose, ma la gestione dell'acqua come ben abbiamo appreso in riferimento a quanto è accaduto in Bolivia ma anche in alcuni comuni italiani, non deve in alcun modo essere gestita da interessi privati.

E' ora che questo referendum veda una partecipazione di massa, è ora che ognuno di noi dimostri quanto tiene ai suoi diritti.

In Giappone è in atto una catastrofe nucleare e non importa quale sia il livello di pericolo attuale. Giocare con i livelli di allarme, quinto, sesto o settimo che sia, fare i confronti con la storia e le altre catastrofi non serve a nascondere la realtà! Il nucleare è estremamente pericolo e non importa se tizio, caio o sempronio, hanno riempito l'Europa di centrali.


Mentre in Italia gli illuminati della politica, hanno messo in passato la fiducia sulla privatizzazione dell'acqua, privatizzazione che ha avuto padrini e madrine, decisamente bipartisan destra o sinistra che sia, e approvano la conseguente legge, a Parigi, dopo oltre venticinque anni di gestione privata affidata a Veolia e Suez, le due più grandi multinazionali mondiali dell'acqua, l'acqua è ritornata patrimonio pubblico, torna " L'acqua del sindaco ". Un comitato di gestione pubblico amministrerà l'ente di pubblico diritto che nasce dal primo gennaio del prossimo anno, nel cui comitato di gestione siederanno anche alcuni rappresentanti degli utenti.

30 milioni di euro all'anno, questo è il risparmio previsto dal comune di Parigi e qualcuno, figlio della demagogia del neoliberismo, continua ad urlare che nella sostanza l'acqua resta patrimonio pubblico.

Certo gli amanti del bene assoluto, ci dicono che l 'acqua è un bene di tutti, è uno slogan troppo facile perché in tanti possano resistere alla tentazione di strillarlo. Ma si sa loro sono pagati per raccontare le favole, non svegliare le belle addormentate mentre guardano il Grande Fratello.

Tutto ciò che produce business è in grado, prima o poi, di spazzare qualsiasi interesse della comunità, l'interesse privato non coincide affatto con l'interesse della collettività, non almeno in questo sistema.

Loro hanno ancora una possibilità per imporrre la loro visione delle cose, un mondo di struzzi che si dimenticano di uno dei loro diritti fondamentali, ovvero quello di scegliere.
Pubblicato da icebergfinanza
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