Immaginatevi una classe delle superiori alle quali dicono "domattina non farete lezione, perché al posto di 5 ore di lezione ne farete altrettante di lavori forzati in una miniera"
E adesso immaginatevi che gli alunni esultino perché sono così stupidi ed immaturi da avere esultato per la prima parte della notizia ("domattina non farete lezione" prima ancora di recepire appieno di essere destinati ad una corvée di lavori forzati in miniera.
Bene, sembra questo un paragone calzante, molto calzante, per la situazione che si è venuta a creare in Egitto. La gente esulta per la libertà, credendo di averla conquistata con una rivoluzione di popolo, ma come quegli ipotetici studenti distratti non deve essere stata molto attenta all'intero contenuto delle dichiarazioni provenienti dalle istituzioni: Mubarak se ne va, ma l'esercito di assume i pieni poteri ... ufficialmente, ma certo, per garantire una democratica transizione verso la democrazia, quella democrazia della quale all'esercito, per 30 anni fedelissimo a Mubarak, non è mai fregato un accidente di niente. Del resto che democrazia può venire dall'esercito? O forse penserete che una struttura ove per definizione e per ruolo scelto si obbedisce (e si combatte) sia favorevole intrinsecamente alla libertà?
Sarò carico di pregiudizi, ma l'esercito che prende i pieni poteri mi riporta alla mente immagini che con la libertà hanno poco a che fare, come le strade di Santiago del Cile occupate dai carri armati e dai soldati dell'esercito nel corso del sanguinoso colpo di stato del 1973, mi ricoda i tanti colpi di stato più meno cruenti avvenuti nei paesi del terzo e nel quarto mondo ed appoggiati dagli ex paesi colonialisti: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia.
Con questo non posso negare che tra un poco in Egitto ci possa essere una sorta di pseudo-democrazia almeno apparente o che vi si possano svolgere le cosiddette libere elezioni (del resto anche in Italia si svolgono e gli Italiani possono scegliere se votare per la destra che smantella lo stato sociale, vara leggi liberticide e manda i soldati in Medio Oriente, o per la sinistra che aumenta le tasse, fa i giochi delle grandi banche e fa finta di ritirare i soldati dal Medio Oriente), ma di sicuro le premesse non sono delle migliori, e visto quanto abbiamo già visto in due articoli precedenti (primo e secondo) ci possiamo aspettare che le élite globali riescano, tramite il potere dell'esercito che gestisce la "fase di transizione", a gestire le cose come meglio credono piazzando le loro pedine ai posti di comando.
In tal gattopardescamente potrebbe sembrare che debba cambiare tutto affinché non cambi niente, ma io temo che alla lunga qualcosa cambierà, giacché ci avviciniamo ormai alle mosse finali per la costruzione del Nuovo Ordine Mondiale, ed uno dei cambiamenti potrebbe essere quello di un nuovo governo più vicino al fondamentalismo islamico o quanto meno più lontano da Israele. Da molti elementi fin qui raccolti sembra che le élite globali vogliano innescare un nuovo conflitto arabo-israeliano che potrebbe allargarsi a dismisura.
Ovviamente per quanto riguarda il contenuto delle ultime quattro righe possiamo benissimo sbagliarci giacché non siamo a conoscenza dei piani occulti di chi governa, e di sicuro speriamo ardentemente di sbagliarci.
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