« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



giovedì 23 dicembre 2010

La Ue cancella il Natale dal suo calendario

Non bastavano i crocifissi asportati dalle pareti delle aule scolastiche. Non bastavano né bastano  insegnanti ottusi che ogni anno per non dispiacere ad alunni stranieri, proibiscono presepi, alberi di Natale e recite natalizie. Non bastavano i cosiddetti “integrazionisti” che sostituiscono nei canti, Gesù con virtù, convinti di fare “buona integrazione” multikulti. Non basta tutto l’elenco delle vessazioni provenienti dall’Europa della BCE, che ho già diligentemente compilato nel mio precedente  post “Ce lo chiede l’Europa
Ora la Commissione Europea ha prodotto più di tre milioni di copie di un diario dell’UE per le scuole secondarie che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù sikh e musulmane.
Più di 330 mila copie del diario, accompagnate da 51 pagine di informazioni in carta lucida sull’Unione Europea sono state consegnate alle scuola britanniche, scrive il Daily Telegraph, come un omaggio agli allievi da parte della Commissione. Con grande stupore dei cristiani britannici la sezione relativa al 25 dicembre è vuota e in calce alla pagina c’è questo messaggio: “Un vero amico è qualcuno che condivide le tue preoccupazioni e la tua gioia”. Ma va’ là? Siamo dunque agli epigrammi filosofici?
Il calendario comprende festività musulmane, indù, sikh, ebraiche e cinesi, e altre, come il giorno dell’Europa e altri anniversari chiave dell’unione Europea; ma non ci sono festività cristiane segnalate, a dispetto del fatto che il cristianesimo è la religione della maggioranza degli europei.
La notizia presa da La Stampa, è stata veicolata dal blog Fatti d’Europa.
E d’altronde anche i cartoncini d’auguri della Commissione (ma non solo della Commissione) dicono semplicemente “Auguri di stagione” (Season’s greetings) senza nessun riferimento a feste cristiane.
Me ne lamentai già in proposito su  vecchi post prenatalizi, ottenendo un’insoddisfacente risposta da parte di un’americana che sottolineava l’esigenza di festeggiare il solstizio. Ma dato che il solstizio d’inverno cade proprio a ridosso delle festività natalizie, che dobbiamo dire d’ora in poi? “Buon Solstizio?”.
Non facciamo ridere i passeri!
E’ evidente che quegli “auguri stagionali” sono un una formula neutra, una trovata passepartout per vendere più merce possibile anche nei paesi non cristiani. E’ il mercato, Bellezza, e gli affari prima di tutto.
Così prima si scristianizzano i paesi d’Europa attraverso Natali che sembrano dei Luna Park e dei caotici gran Bazar, allestiti con grande spreco di luminarie e con grotteschi Santa Claus piazzati a ogni angolo di metropoli, tanto per indurre alla vendita di  mercanzia d’ogni genere; poi li si escludono dal diario delle festività d’Europa. Intanto i ”cristiani” sono tutti “laici”, no? Mica se la prendono… E’ un lavoro subdolo  astutamente congegnato che proviene da lontano.
1) Scristianizzare 2) mercificare, 3) lasciarci invadere di immigrati di altre etnie e religioni 4) sostituirci. Ecco le direttive di marcia della Ue. Solo in quest’ottica si può comprendere il calendario degli omissis cristiani.
Ce lo chiede, anzi, ce lo impone l’Europa dei massoni. Con un Dio Mercante uguale per tutti.  Questa sì, che è uguaglianza.
Pubblicato da Nessie @ 19.12.10 

Tratto dall'ottimo blog 
http://sauraplesio.blogspot.com/

2 commenti:

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