« Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell'amore che non abbiamo donato. L'amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l'eternità »

GUSTAVO ADOLFO ROL



domenica 16 gennaio 2011

Lo Scudo Ionico per le Astronavi interplanetarie ora è Realtà

Il Giornale Onlinedi Ian O'Neill
Scienziati Britannici hanno inventato una "mini-magnetosfera" per proteggere gli astronauti durante le tempeste solari.
Il viaggio spaziale durante una tempesta solare così diviene meno rischioso. Scienziati Inglesi che lavorano al Rutherford Appleton Laboratory vicino a Oxford le università di York e Strathclyde hanno testato una "mini-magnetosfera" di protezione per un'astronave in laboratorio. E' risultato che il loro prototipo fornisce quasi totale protezione contro le particelle solari ad alta energia. Mimando il naturale ambiente protettivo della Terra, i ricercatori hanno creato una bolla magnetica in scala creando un potete ed efficente deflettore.

Questo risultato impressionante è un grande passo verso la protezione dell'elettronica e del delicato corpo umano contro gli effetti radioattivi delle missioni tra i pianeti. Può sembrare fantascienza, ma astronauti futuri potranno dare l'ordine "ALZARE GLI SCUDI!" per proteggersi dalle emissioni Solari durante il viaggio verso Marte di 36 milioni di miglia.. Scrivendo "Gli scienziati Progettano lo "Scudo Ionico" per Proteggere gli Astronauti dal Vento Solare" ero un po dubbioso pensando alla possibile replicazione dei risultati preliminari su un'astronave in dimensioni reali. Al tempo, il Dr.Ruth Bamford (ricercatore capo del Rutherford Appleton) aveva creato una versione in miniatura dello scudo magnetico che agiva come "bolla" in un flusso di ioni. Dato che gli ioni sono carichi, possono essere deviati da un campo magnetico, in modo che il campo agisca come barriera per deviare il percorso di questi ioni attorno al vuoto incapsulato dal campo magnetico. Tutto quello che andava fatto era ingrandire l'idea e mettere l'astronave nel mezzo del vuoto protetto. Risolto!
Non così velocemente. Il grande quesito che avevo in Gennaio, era la quantità di energia necessaria per alimentare il sistema. Dopo tutto, per generare una mini-magnetosfera stabile, servirebbe moltissima elettricità o dovrebbe essere molto efficente (e compatta). Passano undici mesi e sembra che il team Britannico abbia trovato la risposta. Nei risultati pubblicati nel journal Plasma Physics and Controlled Fusion, hanno prodotto un sistema non più grande di un largo tavolo che necessita della stessa energia di un bollitore elettrico. Due mini-magnetosfere saranno contenute in due mini satelliti all'esterno dell'astronave. Se arrivasse un incremento di flusso solare o una nube di particelle energetiche da una flare o una CME, le magnetosfere verrebbero attivate e gli ioni solari verrebbero deviati.
"Questi esperimenti iniziali sembrano promettenti e potrebbe divenire possibile schermare gli astronauti dal tempo spaziale dannoso", ha riferito il Dr.Bamford. Dopo tutto, gli effetti dell'avvelenamento da radiazioni possono essere devastanti.
Il Prof.Bob Bingham, fisico teorico all'Università di Strathclyde, fornisce una spiegazione grafica del perchè una tale tecnologia sia importante:
"Le tempeste solari o i venti solari sono uno dei pericoli maggiori del viaggio spaziale. Se venite colpiti, questo danneggerebbe l'elettronica e gli astronauti diverrebbero come una pizza stracotta. Sarebbe come essere vicini all'esplosione di Hiroshima. La vostra pelle si staccherebbe, capelli e denti cadrebbero e i vostro organi verrebbero distrutti. Non è un buon modo per andare. Questo sistema crea una Bolla di Campo Magnetico che devierebbe la radiazione pericolosa dall'astronave."
Prof. Bob Bingham
Bingham ha aggiunto che il team sta brevettando la tecnologia e spera di avere un prototipo in piena scala in cinque anni. Quindi dobbiamo aspettare un pò prima di vedere alcune immagini del sistema in azione...
Immagine in alto: la USS Enterprise (Paramount Pictures)
Fonte:
Vedi:
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

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