di Jonathan Benson
- Natural News -
traduzione a cura di CCDU
Oggigiorno la psichiatria è diventata fonte di corruzione, in modo particolare
il tipo di corruzione che vorrebbe demonizzare e dichiarare malato chiunque si
discosti dalla norma comunemente accettata. La cosa risalta subito da una
lettura del DSM – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – in cui
chiunque non si uniformi a quanto giudicato normale dalla classe dominante,
viene etichettato malato mentale.
La
cosiddetta "condizione" per cui una persona potrebbe rifiutare di conformarsi
viene definita "Disturbo Oppositivo Provocatorio" o DOP. Il DSM definisce
questo presunto disturbo come un "modello continuativo di comportamento
disobbediente, ostile e provocatorio" e lo collega al cosiddetto Disturbo da
Deficit d'Attenzione e Iperattività (ADHD), un altro disturbo creato dal nulla
di cui l'inventore – Dr. Leon Eisenberg - ha dichiarato sul letto di morte
trattarsi di un disturbo finto.
Come
si può immaginare da questa definizione così generica, quasi ogni comportamento
personale che sia percepito da qualcuno come indesiderabile o strano potrebbe
essere ritenuto sintomatico di DOP. I bambini che litigano coi propri fratelli o
esprimono disaccordo coi genitori o gli insegnanti, potrebbero ricevere una
diagnosi di disturbo mentale.
Disobbedienza e atteggiamento provocatorio sono comportamenti comuni tra i
bambini, e i genitori hanno sempre saputo come gestire la cosa, con un uso
bilanciato di disciplina. Allo stesso modo, non tutte le forme di disobbedienza
e provocazione sono sbagliate: dipende dal tipo di autorità contro cui ci si
ribella e dal motivo della ribellione. Per esempio un bambino cui l'insegnante
voglia impedire di esporre le sue opinioni considerate scorrette, e che si
ribelli a tale ordine, sta semplicemente lottando per il suo diritto a esprimere
disaccordo.
Questo tipo di problemi deriva dalla definizione generica di DOP, tale per cui
qualsiasi comportamento inconsueto è suscettibile di essere dichiarato
oppositivo o provocatorio semplicemente perché contrario allo status quo. Alcune
famose menti del passato, come Edison e Einstein, le cui idee apparivano pazze
ai loro tempi, sono il tipo di persone che – come novelli Galileo Galilei –
potrebbero oggi essere etichettati con DOP o altri disturbi psichiatrici.
Un
pericolo ancora maggiore collegato all'uso di queste diagnosi soggettive è la
possibilità che vadano ad intaccare la libertà di parola e il diritto al
dissenso politico. Nel corso della storia, molti governi sono caduti nella
tentazione di etichettare il dissenso come "paranoia politica" – un tipo di
malattia mentale.
In un articolo pubblicato nel 2002, il Prof Richard J Bonnie, Ordinario di
Diritto e Direttore della Facoltà di Legge dell'Università della Virginia, ebbe
a dire: "L'incarcerazione psichiatrica di persone sane è uniformemente percepita
come una forma di repressione particolarmente pericolosa, perché usa i potenti
mezzi della medicina come strumenti di punizione, e reca un profondo attacco ai
diritti umani usando inganno e frode". L'articolo, pubblicato dal Journal of
American Academy of Psychiatry and Law, faceva riferimento a Unione Sovietica e
Cina, ma si adatta perfettamente a quello che la professione psichiatrica sta
diventando oggi nell'occidente democratico.
E’
possibile visionare un estratto del video documentario che denuncia come le
diagnosi del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) siano
completamente prive di criterio scientifico e siano basate su opinioni, chiunque
può essere etichettato come malato mentale ed essere soggetto a "trattamenti"
pericolosi e potenzialmente letali. www.youtube.com/watch?v=FzBAD84WV94
Nessun commento:
Posta un commento
La pubblicazione dei commenti è sottoposta a moderazione quindi se non rispondo subito non vi preoccupate.
L'autore del blog non è responsabile dei commenti esterni.
Ognuno è libero di commentare ma non saranno tollerati commenti contenenti turpiloquio, offese verso persone, ideologie, religioni o politiche e razzismo in ogni sua forma.